Elena d'Asburgo-Lorena (all'anagrafe Helene Marie Alice Christine Josefa Anna Margareta Madeleine Walburga Blandina Cäcilie Philomena Carmela Ignatia Rita de Cascia[1][2]; Linz, 30 ottobre 1903 – Tubinga, 8 settembre 1924) è stata un'arciduchessa austriaca, prima moglie di Filippo Alberto di Württemberg.
Biografia
L'arciduchessa Elena nacque alle 3:30 del mattino il 30 ottobre 1903, come secondogenita dell'arciduca Pietro Ferdinando e della principessa Maria Cristina di Borbone-Due Sicilie.[3] Fu battezzata dal vescovo di Linz Franz Maria Doppelbauer.[3]
Sposò il 24 ottobre del 1923 ad Altshausen Filippo Alberto, futuro capo del casato di Württemberg.[4] Morì a sei giorni dal parto di sua figlia, la duchessa Maria Cristina, l'8 settembre 1924 all'età di 20 anni.[4]
Discendenza
Elena d'Asburgo-Lorena e Filippo Alberto di Württemberg ebbero una figlia:
- Maria Cristina Elena Filippina Albertina Margherita Amelia Teresa Elisabetta Rosa Giuseppa Antonia Edvige Aloisia (Tubinga, 2 settembre 1924), con il marito Giorgio Artmanno del Liechtenstein (1911-1998) ebbe sette figli.[4]
Titoli
- 30 ottobre 1903 - 24 ottobre 1923: Sua Altezza Imperiale e Reale Arciduchessa Elena d'Austria, principessa d'Ungheria, Boemia, e la Toscana
- 24 ottobre 1923 - 8 settembre 1924: Sua Altezza Reale la Duchessa ereditaria del Württemberg
Ascendenza
Onorificenze
Onorificenze austriache
Onorificenze straniere
Bibliografia
- (FR) Nicolas Énache, La descendance de Marie-Thérèse de Habsburg, Parigi, L'intermédiaire des chercheurs et curieux, 1999, ISBN 978-2-908003-04-8.
Note
- ^ Darryl Lundy, Helena Erzherzogin von Österreich, su thepeerage.com, thePeerage.com, 10 maggio 2003. URL consultato il 18 dicembre 2009.
- ^ Paul Theroff, TUSCANY, su angelfire.com, Paul Theroff's Royal Genealogy Site. URL consultato il 18 dicembre 2009.
- ^ a b (DE) Wiener Salonblatt, su anno.onb.ac.at, n. 45, 7 novembre 1903, p. 5. URL consultato il 24 agosto 2024.
- ^ a b c (EN) Marie Christine, Herzogin von Württemberg, su genealogics.org, 7 maggio 2003. URL consultato il 24 agosto 2024.
- ^ a b c Énache, p. 689.
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