Nacque a Rovereto il 6 giugno 1784 in casa Rossi nella contrada di S. Maria di Loreto, figlio di Bortolo Antonio di Dominico, legatore di libri, e di Dorothea Patuzzi. Frequentò il pittore e incisore di Isera Giovanni di Dio Galvagni, maestro di disegno alle Scuole normali di Rovereto. Nel 1802 lasciò la città per recarsi a Firenze, dove conobbe lo scienziato trentino Felice Fontana, che lo aiutò ad iscriversi all'Accademia di Belle Arti di Firenze, tra il 1804 e il 1805. All'epoca il direttore dell'accademia era Pietro Benvenuti, che esercitò grande influenza sullo stile di Udine.[1]
Dipinse storia e temi mitologici, vincendo il premio triennale di pittura all'Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1816 con un dipinto raffigurante Teseo riconduce ad Edipo le due figlie prese da Creonte. Nel 1821 partecipò alla decorazione della camera rossa di palazzo Borghese, con affreschi raffiguranti Venere interviene con Marte a favore dei Tebani.[2]
Tornato a Firenze, dipinse affreschi nel coro della chiesa di San Paolino. Partecipò inoltre alla decorazione della Villa di Poggio Imperiale con affreschi raffiguranti la Storia di Achille, con paesaggi di Giorgio Angiolini.[3] Aiutò Leopoldo Cicognara con disegni di famose sculture per la sua Storia della scultura.
Negli anni venti dell'Ottocento tornò nella sua regione dove dipinse la pala d'altare del Duomo di Trento. Iniziò a dipingere soggetti devozionali nelle province settentrionali, ad Arco, Rovereto e altri luoghi.[4] Dipinse una tela raffigurante l'Assassinio di Archimede (1815) oggi al Museo civico di Rovereto.[5] Ha dipinto una tela raffigurante un'Apparizione della Madonna ai pastori per la chiesa parrocchiale di San Maurizio a Campodenno.[6] Ha anche contribuito a un disegno per un'incisione di Papa Pio VII che entra a Roma la mattina del 7 giugno 1815 .
Tra le sue opere è la Transverberazione di santa Teresa d'Avila, dipinta tra il 1818 e il 1821 per la chiesa di San Francesco a Prato.
Madonna immacolata con S. Bernardino S. Sebastiano e S. Rocco, olio su tela, 1834, pala dell'altare laterale della collegiata dell'Assunta ad Arco[9]
Pala della Madonna, olio su tela, 1845 (datata 1845, unaninamente riferita al 1836)[1], pala dell'altare laterale destro della chiesa dei Santi Maurizio e Compagni a Campodenno. L'opera rappresenta la Madonna che salva gli abitanti del paese dall'epidemia di colera del 1836.[10]
^Achimedi di Siracusa Un Dipinto e Due Disegni di Domenico Udine Nanni by Elisabetta Rizzioli 2003 Atti Acc Rov Agiati a 261 (2011), ser IX, vol I, A, page 55-90.
Enrico Castelnuovo (a cura di), Il Duomo di Trento. Pitture, arredi e monumenti. Volume secondo, Trento, TEMI, 1993.
Nicolò Rasmo, Storia dell'arte nel Trentino, Trento, Dolomia, 1988 [1982].
Elisabetta G. Rizzioli (a cura di), Domenico Udine Nani 1784-1850, Rovereto (TN), Osiride, 2003.
Elisabetta G. Rizzioli, Domenico Udine Nani disegnatore, in «Studi Trentini. Arte», 87, 2008 (pp. 169-193).
Elisabetta G. Rizzioli, Domenico Udine Nani: un disegnatore per la Storia della Scultura di Leopoldo Cicognara, in «Atti dell’Accademia Roveretana Degli Agiati. A, Classe Di Scienze Umane, Lettere Ed Arti», 7, 2017 (pp. 245–282). (online)
Elisabetta G. Rizzioli (a cura di), Domenico Udine Nani. Nuove carte antiche, Rovereto (TN), Osiride, 2019.