Domenico Cancian
Domenico Cancian Nardini (Mareno di Piave, 6 aprile 1947) è un vescovo cattolico italiano, dal 7 maggio 2022 vescovo emerito di Città di Castello. BiografiaNasce a Mareno di Piave, in provincia di Treviso e diocesi di Vittorio Veneto, il 6 aprile 1947. È il fratello maggiore dell'imprenditore e politico Antonio Cancian, ex deputato ed ex europarlamentare. Formazione e ministero sacerdotaleTrasferitosi a Collevalenza all'età di undici anni, frequenta le scuole presso il seminario fondato da Madre Speranza di Gesù Alhama Valera e poi gli studi superiori teologici a Fermo e successivamente a Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana consegue la laurea in teologia biblica.[1] Il 18 luglio 1972 è ordinato presbitero, nel santuario dell'Amore Misericordioso di Collevalenza, dal vescovo Cleto Bellucci per la congregazione dei Figli dell'amore misericordioso.[2] Svolge la sua attività pastorale collaborando presso le parrocchie di Collevalenza e di Spinaceto di Roma. Insegna teologia biblica e pastorale nell'Istituto teologico di Assisi. Nel 1987 è nominato superiore della comunità dei Figli dell'amore misericordioso del santuario di Collevalenza e nel 1992 vicario generale della Congregazione, successivamente rettore del santuario e il 15 luglio 2004 superiore generale dei Figli dell'amore misericordioso. Ministero episcopaleIl 16 giugno 2007 papa Benedetto XVI lo nomina vescovo di Città di Castello;[3] succede a Pellegrino Tomaso Ronchi, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 15 settembre successivo riceve l'ordinazione episcopale, nel santuario dell'Amore Misericordioso di Collevalenza, dal cardinale Ennio Antonelli, arcivescovo di Firenze, co-consacranti Giovanni Scanavino, vescovo di Orvieto-Todi e Pellegrino Tomaso Ronchi, vescovo emerito di Città di Castello. Il 23 settembre prende possesso della diocesi. Particolarmente sensibile alle questioni sociali, nel giugno 2008, insieme al vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro Gualtiero Bassetti, sottoscrive un documento a sostegno delle richieste dei lavoratori dello stabilimento Buitoni di Sansepolcro, che occupa 450 persone, dove si reca personalmente in visita in un momento di difficoltà legata al passaggio di proprietà.[4] Nel 2013 esprime pubblicamente vicinanza alle maestranze dell'azienda Nardi di Selci-Lama, auspicando che il passaggio di proprietà della storica ditta sia orientato più da logiche evangeliche che di mercato, a salvaguardia degli oltre cento posti di lavoro.[5] L'11 settembre 2008 indirizza alla diocesi il primo documento pastorale dal titolo Rimanete nel mio amore. Linee pastorali per la Chiesa tifernate. Nella stessa occasione mette in atto una ristrutturazione degli uffici della curia vescovile e provvede a una prima ridistribuzione del clero diocesano all'interno del tessuto parrocchiale. Il 15 settembre 2009 consegna il secondo documento pastorale, Come io ho amato voi, nel quale propone il modello delle unità pastorali e delle comunità presbiterali. Compie una prima visita pastorale alle tre zone pastorali nel periodo dicembre 2010-febbraio 2011. Al termine della visita, il 15 giugno 2011, presenta alla diocesi una radicale ristrutturazione con cui raggruppa le 60 parrocchie in 11 unità pastorali, a loro volta comprese in 3 zone pastorali. Il 13 novembre 2011 consegna il terzo documento programmatico-pastorale, avente come titolo Gesù maestro di misericordia. Il 13 luglio 2014 è tra i co-consacranti principali di Nazzareno Marconi, vescovo eletto di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia. È stato membro della commissione episcopale per il clero e la vita consacrata e della commissione mista vescovi-religiosi-istituti secolari presso la Conferenza Episcopale Italiana; è inoltre delegato per il clero e la vita consacrata, per il diaconato permanente, per l'evangelizzazione dei popoli e cooperazione tra le Chiese e per la pastorale vocazionale regionale della Conferenza episcopale umbra.[1] Il 7 maggio 2022 papa Francesco accoglie la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età, al governo pastorale della diocesi di Città di Castello;[6] gli succede Luciano Paolucci Bedini, vescovo di Gubbio, avendo il papa unito in persona episcopi le due sedi. Rimane amministratore apostolico di Città di Castello fino all'ingresso del successore, avvenuto il 18 giugno seguente. Il 27 settembre 2023 il Consiglio permanente della Conferenza Episcopale Italiana lo nomina presidente della Federazione Italiana Esercizi Spirituali (FIES).[7] Genealogia episcopaleLa genealogia episcopale è:
Araldica
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