Diocesi di Sinope
La diocesi di Sinope (in latino Dioecesis Sinopena) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e una sede titolare della Chiesa cattolica. StoriaSinope, corrispondente alla città di Sinop nell'odierna Turchia, è un'antica sede vescovile della provincia romana dell'Elenoponto nella diocesi civile del Ponto. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Amasea. La sede è documentata nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato fino al XII secolo.[1] Secondo la tradizione cristiana fu l'apostolo Andrea ad evangelizzare la città di Sinope. Il Menologio registra come primo vescovo san Filologo, istituito dallo stesso apostolo. Il Martirologio Romano, alla data del 5 marzo, menziona il vescovo san Foca, che subì il martirio all'epoca dell'imperatore Traiano; 200 martiri di Sinope sono ricordati il 7 aprile. Epifanio di Salamina, nel suo Adversus haereses, riferisce che tra i vescovi di Sinope figura anche il padre di Marcione (140 circa), fondatore della dottrina cristiana che prende il nome di marcionismo. Di questa antica diocesi bizantina sono noti una quindicina di vescovi storicamente documentati, il primo dei quali è stato Proeresio, che fece parte del gruppo di vescovi orientali che, attorno al 343/344, abbandonò il concilio di Sardica per sottoscrivere a Filippopoli una formula di fede dai contenuti ariani; lo stesso vescovo prese parte al sinodo di Gangra, la cui datazione è a tutt'oggi incerta (circa 340-360). La sede scomparve probabilmente nel XIV secolo quando la città e il suo territorio vennero conquistati dai turchi selgiuchidi: un suo vescovo è ancora attestato nel 1315. Dal XVII secolo Sinope è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 5 giugno 1985. Il suo ultimo titolare è stato Josef Maria Reuß, vescovo ausiliare di Magonza. CronotassiVescovi greciLa seguente cronotassi integra le liste episcopali riprodotte da Le Quien, Vailhé e Giftopoulou; per gli altri vescovi, assenti in queste liste, è riportata in nota la fonte di riferimento.
Vescovi titolari
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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