Diocesi di Abila di Lisania
La diocesi di Abila di Lisania (in latino Dioecesis Abilena Lysaniae) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica. StoriaAbila di Lisania, identificabile con Suq-Uadi-Barada a nord-ovest di Damasco in Siria,[1] è un'antica sede vescovile della provincia romana di Fenicia Seconda nella diocesi civile d'Oriente. Faceva parte del patriarcato di Antiochia ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Damasco, come attestato da una Notitia episcopatuum del VI secolo.[2] Diversi sono i vescovi noti di questa antica sede episcopale. Nella versione copta degli atti del concilio di Nicea del 325 è menzionato il vescovo Eliconio.[3] Giordano partecipò al concilio di Antiochia del 445 e al concilio di Calcedonia del 451. Giovanni I sottoscrisse nel 458 la lettera dei vescovi della Fenicia Seconda all'imperatore Leone in seguito all'uccisione del patriarca alessandrino Proterio. Alessandro fu deposto dall'imperatore Giustino I nel 518 perché simpatizzante dei giacobiti e sostenitore di Severo di Antiochia. Infine, le ricerche archeologiche hanno portato alla luce il nome di un vescovo Giovanni II, la cui iscrizione è databile agli anni 563-564. La città di Abila fu presa e saccheggiata dagli Arabi nel 634 e presumibilmente la diocesi scomparve in questa occasione. Dal XVIII secolo Abila è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 12 ottobre 1995 il vescovo titolare è Georges Kahhalé Zouhaïraty, B.A., già esarca apostolico del Venezuela dei Melchiti. CronotassiVescovi greci
Vescovi titolariI vescovi di Abila di Lisania appaiono confusi con i vescovi di Abila di Palestina, perché nelle fonti citate le cronotassi delle due sedi non sono distinte.[4]
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
|