David NivenJames David Graham Niven (Londra, 1º marzo 1910 – Château-d'Œx, 29 luglio 1983) è stato un attore e scrittore britannico. BiografiaOriginiFiglio di William Edward Graham Niven e di Henrietta Julia de Gacher, fu battezzato David poiché nato il 1º marzo, giorno appunto della festa di San Davide. Sebbene abbia affermato in più occasioni di essere nato a Kirriemuir, una piccola località scozzese, il suo certificato di nascita riporta la città di Londra.[1] Sua madre Henrietta aveva antenati francesi ed era figlia dell'ufficiale militare William Degacher (morto nel 1879 nella battaglia di Isandlwana durante la guerra anglo-zulu) e di Julia Caroline Smith, figlia a sua volta del tenente generale James Webber Smith. Il padre di David Niven, William Edward Graham Niven, era originario di St. Martin, un villaggio nel Perthshire. Morì nel 1915 durante la prima guerra mondiale nella campagna di Gallipoli (Turchia). Sua moglie si risposò poi nel 1917 con sir Thomas Comyn-Platt.[2] Nel suo libro NIV: The Authorized Biography of David Niven, Graham Lord suggerì che Comyn-Platt e la signora Niven avessero avuto una relazione antecedente alla morte del padre di David. Addirittura, ipotizzò che sir Thomas fosse il padre biologico di Niven stesso, per via delle somiglianze riscontrate tra Niven e Comyn-Platt, anche se l'attore stesso negò sempre tale relazione. Niven, che spesso affermò di essere nato a Kirriemuir in Scozia, ritenendo che fosse più romantica rispetto a Londra, risiedette per un certo periodo a Bembridge, sull'Isola di Wight.[3] Studi e servizio militare
Le scuole private britanniche dell'epoca erano particolarmente severe e spesso ricorrevano a punizioni corporali per instillare la disciplina agli alunni e il risultato fu che Niven venne espulso dalla scuola di Heatherdown all'età di 10 anni e mezzo e non poté pertanto frequentare il College di Eton.[4] Dopo aver fallito l'esame d'ingresso alla scuola di marina per delle difficoltà in matematica, frequentò la Stowe School, una scuola pubblica da poco creata e guidata dal preside J.F. Roxburgh, che, al contrario di tutti gli insegnanti che Niven aveva avuto sino ad allora, era gentile e premuroso, egli consentiva ai ragazzi della sua scuola di dar sfogo alle loro personali inclinazioni artistiche. Niven poi scriverà: «Come fece questo, mai lo scoprirò, ma egli era in grado di far sentire ogni singolo ragazzo a scuola come se fosse il preside egli stesso».[5] Successivamente entrò alla Reale accademia militare di Sandhurst e si diplomò nel 1930 con il grado di sottotenente del British Army.[6] Fu durante questi anni che egli acquisì quei tratti distintivi di "ufficiale gentiluomo" che diverranno poi segno di un'assoluta eleganza che manterrà sempre sia nella vita sia nella carriera di attore. Niven richiese l'assegnazione agli Argyll and Sutherland Highlanders, ai Black Watch o all'Highland Light Infantry. Venne assegnato a quest'ultimo corpo ma non apprezzò del tutto questo periodo nell'esercito. Prestò servizio per due anni a Malta, dove divenne amico di Roy Urquhart, futuro comandante della 1st Airborne Division, e per alcuni mesi a Dover. Promosso tenente il 1º gennaio 1933, Niven non ebbe alcuna opportunità per ulteriori avanzamenti a causa del suo approccio alla disciplina. La decisione finale di dimettersi arrivò dopo una lunga lezione sulle mitragliatrici, che stava interferendo con i suoi piani per una cena con una giovane donna particolarmente attraente. Alla fine della lezione, l'oratore (un maggior generale) chiese se ci fossero domande. Mostrando la tipica ribellione dei suoi anni giovanili, Niven chiese: «Potrebbe dirmi l'ora, signore? Devo prendere un treno». Posto agli arresti per insubordinazione, Niven fuggì con l'aiuto di Rhoddy Rose (in seguito colonnello R.L.C. Rose, DSO, MC) e partì per gli Stati Uniti. Durante la traversata dell'Atlantico, rassegnò le dimissioni con un telegramma il 6 settembre 1933 e giunse a New York, dove svolse senza successo l'attività di piazzista di bevande alcoliche. Dopo aver trascorso un periodo alle Bermuda e Cuba, arrivò a Hollywood nel 1934. CarrieraQuando Niven si presentò al Central Casting di Hollywood, apprese che aveva bisogno di un permesso di lavoro per risiedere e lavorare negli Stati Uniti. Si spostò quindi in Messico, dove lavorò come gun-man, pulendo e lucidando i fucili dei cacciatori americani lì in visita. Quando il suo certificato di nascita arrivò dalla Gran Bretagna, ottenne il visto per gli Stati Uniti e poté tornare a Hollywood, dove fu accettato dal Central Casting come "Tipo anglosassone numero 2008".[7] Niven fece le sue prime apparizioni sul grande schermo come comparsa nei film La costa dei barbari (1935) e La tragedia del Bounty (1935), che lo portarono all'attenzione del produttore cinematografico indipendente Samuel Goldwyn, il quale gli fece sottoscrivere un contratto e diede inizio alla sua carriera affidandogli un breve ruolo in Splendore (1935). Niven fu quindi prestato alla MGM per una piccola parte in Rose Marie (1936), e alla Paramount per un ruolo più consistente in Palm Springs (1936). Il suo primo ruolo importante per Goldwyn fu nel dramma Infedeltà (1936) di William Wyler, in cui interpretò un uomo che flirta con Ruth Chatterton. Prestato alla 20th Century Fox per interpretare Bertie Wooster in Thank You, Jeeves! (1936); ebbe poi un buon ruolo come soldato in La carica dei 600 (1936), un film d'avventura con Errol Flynn, prodotto dalla Warner Bros. Tornò a recitare per Goldwyn in Il nemico amato (1936), al fianco di Merle Oberon, con la quale ebbe una relazione sentimentale. La Universal lo impiegò in Capriccio di un giorno (1937), cui seguì un altro ruolo di supporto in Il prigioniero di Zenda (1937), prodotto da David O. Selznick. Dopo il ruolo di protagonista in Pranzo al Ritz (1937), Niven ebbe un ruolo di supporto nella commedia L'ottava moglie di Barbablù (1938), diretto da Ernst Lubitsch alla Paramount, e fu uno dei quattro eroi di Il giuramento dei quattro (1938) di John Ford per la Fox, dove interpretò anche Three Blind Mice (1938). In quel periodo, Niven si unì a quello che divenne noto come "Hollywood Raj", un gruppo di attori britannici che comprendeva Rex Harrison, Boris Karloff, Stan Laurel, Basil Rathbone, Ronald Colman, Leslie Howard e C. Aubrey Smith. Secondo la sua autobiografia, Errol Flynn e lui diventarono amici e affittarono la casa di Rosalind Russell al 601 North Linden Drive, dove vissero da scapoli. Niven si affermò definitivamente sugli schermi con il film d'avventura Missione all'alba (1938) alla Warner, in cui ebbe un ruolo di primo piano accanto a Errol Flynn e Basil Rathbone. Pur riluttante, accettò il ruolo di Edgar nel dramma La voce nella tempesta (1939), prodotto da Goldwyn, film che ottenne un grande successo. La RKO lo prese in prestito per fargli interpretare l'innamorato di Ginger Rogers nella commedia romantica Situazione imbarazzante (1939). Goldwyn lo affiancò a Gary Cooper nel film La gloriosa avventura (1939), e Walter Wanger lo volle protagonista accanto a Loretta Young in Eternamente tua (1939). Goldwyn diede infine a Niven un ruolo di protagonista, il ladro gentiluomo in Raffles (1939). Partecipazione alla seconda guerra mondialeDopo che il Regno Unito ebbe dichiarato guerra alla Germania nel 1939, Niven fece ritorno in patria e si arruolò nuovamente. Fu l'unico tra le star inglesi di Hollywood a rientrare, nonostante l'ambasciata britannica a Washington lo invitasse a rimanere in America. Niven fu rimesso in servizio come tenente nella Brigata dei Fucilieri (Prince Consort's Own) il 25 febbraio 1940 e venne assegnato a un battaglione di addestramento. Aspirando a un incarico più stimolante, chiese ed ottenne il trasferimento nei commando, ove fu assegnato a una base di addestramento presso l'Inverailort House nelle Highlands occidentali. Niven in seguito ricordò il merito di aver portato il futuro maggior generale Sir Robert E. Laycock ai commando. Con il grado di maggiore, Niven comandò lo squadrone A di un'unità speciale di ricognizione, il GHQ Liaison Regiment, meglio conosciuto come "Phantom" Regiment, che operava dietro le linee tedesche. Lavoro cinematografico per l'esercitoNiven lavorò anche con l'Army Film and Photographic Unit (AFPU). Il suo lavoro includeva una piccola parte nell'ambito di una campagna ingannatrice del M15 britannico (il servizio segreto di Sua Maestà) che utilizzò M. E. Clifton James come controfigura del generale Sir Bernard Montgomery. Durante il suo lavoro con l'AFPU, Peter Ustinov, che allora era uno sceneggiatore, fece da attendente a Niven: nella propria autobiografia egli stesso spiegò che non c'era un altro modo militarmente corretto per lavorare insieme, poiché Niven era un tenente colonnello ed Ustinov un soldato semplice. Niven recitò in due film di guerra non formalmente promossi dall'AFPU, ma entrambi realizzati con una ferma intenzione di sostenere lo sforzo bellico britannico, soprattutto negli Stati Uniti; questi furono: Il primo dei pochi (1942), diretto da Leslie Howard, e La via della gloria (1944), diretto da Carol Reed ed interpretato anche da Peter Ustinov. Impiego nei teatri di guerraNiven prese parte all'invasione alleata della Normandia nel giugno 1944, con un reparto speciale, raggiungendo la Francia dopo il D-Day. Infatti, anche grazie alle sue doti di attore e alla sua conoscenza del tedesco, servì nel "Phantom Regiment", un'unità segreta di ricognizione e segnalazione che aveva il compito di individuare le posizioni nemiche e informare gli Alti Comandi alleati sui piani di battaglia tedeschi. Niven ricordò così quei giorni: «quelli furono giorni meravigliosi che non mi sarei perso per niente al mondo» Nonostante l'interesse del pubblico per le celebrità impiegate in combattimento e la sua reputazione, Niven non parlava volentieri delle proprie imprese belliche. Una volta disse sull'argomento:
L'attore ebbe particolare disprezzo per gli editorialisti di giornali che scrivevano sulla guerra utilizzando una prosa auto-glorificante ed eccessivamente prolissa, relativamente alle loro scarse esperienze fatte in tempo di guerra. Niven in proposito ha dichiarato: «Chiunque dica che un proiettile sibila, ronza, vola, fischia o si lamenta, non ne ha mai sentito uno: fa crepare!» Niven incontrò Churchill per la prima volta a una cena nel febbraio 1940. Churchill lo individuò tra gli invitati e gli disse:
Sono stati rivelati alcuni aneddoti sulla sua azione di comando: prima di guidare i suoi uomini in azione, Niven, per alleggerire il loro nervosismo, diceva: "Guardate, voi ragazzi dovrete farlo solo una volta con me. Ma io dovrò fare tutto di nuovo a Hollywood con Errol Flynn! Mamma mia!". Niven fu congedato con il grado di tenente colonnello; al suo ritorno a Hollywood dopo la guerra ricevette la Legion d'Onore francese e la Stella al Merito, una decorazione militare americana. Lo stesso futuro presidente degli Stati Uniti Eisenhower, all'epoca General of the Army dell'esercito a stelle e strisce, onorò il lavoro di Niven appoggiando la creazione del 'BBC Allied Expeditionary Forces Programme', una stazione radiofonica per le forze alleate. In tale veste, Niven lavorò a stretto contatto con la BBC e talvolta con il maggiore Glenn Miller e la 'Miller's Army Air Force Band'. Il secondo dopoguerra e il ritorno a HollywoodNiven riprese la sua carriera cinematografica mentre era ancora in Inghilterra, interpretando il ruolo principale in Scala al paradiso (1946), diretto da Michael Powell ed Emeric Pressburger. Acclamato dalla critica, il film divenne presto popolare in Inghilterra e fu proiettato in occasione della prima Royal Film Performance. Dopo il ritorno a Hollywood, Goldwyn affidò a Niven il ruolo di Aaron Burr in La magnifica bambola (1946), al fianco di Ginger Rogers. L'attore tornò al fianco di Loretta Young in Un matrimonio ideale (1947) e in La moglie del vescovo (1947), quest'ultimo interpretato anche da Cary Grant. Tornò in Inghilterra quando Goldwyn lo prestò ad Alexander Korda per interpretare il ruolo del protagonista nel film in costume Carlo di Scozia (1948). Rientrato a Hollywood, recitò nel romantico Fuga nel tempo (1948), quindi apparve al fianco di Shirley Temple nella commedia Bella e bugiarda (1949). Nessuno di questi ultimi film ebbe successo al botteghino e la carriera di Niven ne risentì. Tornò in Gran Bretagna per interpretare il ruolo del protagonista in L'inafferrabile Primula Rossa (1950), diretto da Powell e Pressburger, che doveva essere finanziato da Korda e Goldwyn. Goldwyn si ritirò e il film non fu distribuito negli Stati Uniti per tre anni. Niven ebbe un lungo e contrastato rapporto professionale con Goldwyn, che lo aveva avviato alla carriera di attore, ma la disputa su L'inafferrabile Primula Rossa e le maggiori richieste economiche dell'attore, portarono a un lungo allontanamento tra i due negli anni cinquanta. Niven tentò di riconquistare il successo. Apparve al fianco di Mario Lanza e Kathryn Grayson in un musical della MGM, Il pescatore della Louisiana (1950), quindi andò in Inghilterra e recitò nella commedia L'amore è bello (1951), che non ebbe particolare riscontro negli Stati Uniti, ma fu un grande successo in Gran Bretagna. Ottenne quindi un ruolo di spalla in I tre soldati (1951), film d'avventura che ricordava quelli dell'inizio della sua carriera, e un ruolo più significativo nel film bellico britannico Appointment with Venus (1951), che fu assai popolare in Inghilterra. Recitò poi nella commedia Innamorati dispettosi (1951). Broadway e il rilancioNiven decise di tentare di affermarsi a Broadway, recitando al fianco di Gloria Swanson nella commedia Nina (1951-52), che ebbe solo 45 repliche. Il regista Otto Preminger, che aveva assistito a una rappresentazione, decise di far interpretare a Niven la versione cinematografica della commedia The Moon Is Blue. Il film, intitolato La vergine sotto il tetto (1953), ebbe grande successo ed è ricordato per le controversie che accompagnarono la sua uscita nelle sale a causa di riferimenti e sottintesi sessuali considerati audaci per l'epoca. Per il suo ruolo, Niven vinse un Golden Globe. Lavorò nuovamente in Inghilterra, interpretando il film commedia L'idolo (1954), il dramma Per una questione di principio (1954), che gli valse una candidatura al BAFTA come miglior attore e L'eredità di un uomo tranquillo (1954), una commedia con Yvonne De Carlo. Tornò a Hollywood per interpretare un ruolo da cattivo in un film di cappa e spada per la MGM Il ladro del re (1955), e per la commedia Le tre notti di Eva (1956), al fianco di Mitzi Gaynor. Niven riconquistò la fama grazie al ruolo di Phileas Fogg in Il giro del mondo in 80 giorni (1956), prodotto da Mike Todd e diretto da Michael Anderson. Il film ebbe un grande successo internazionale al botteghino e rilanciò la carriera dell'attore, che apparve successivamente nelle commedie Le donne hanno sempre ragione (1957), La capannina (1957) e L'impareggiabile Godfrey (1957), e in Buongiorno tristezza (1958), nuovamente diretto da Otto Preminger. L'Oscar e il successo internazionaleNiven è l'unico artista vincitore di un premio Oscar a una cerimonia di premiazione che stava anche presentando. Alla sua prima e unica candidatura, nel 1959 conquistò l'Oscar al miglior attore per il ruolo del maggiore Pollock in Tavole separate, tratto dall'omonimo testo teatrale di Terence Rattigan. Con un'apparizione nel film di soli 23 minuti, quella di Niven fu la più breve performance premiata con un Oscar come miglior attore, fino a quando Anthony Hopkins vinse il premio per la sua interpretazione nel film Il silenzio degli innocenti (1991), con un'apparizione di poco più di 16 minuti. Niven fu anche co-conduttore delle cerimonie n° 30, 31 e 46 degli Academy Award. Dopo la conquista dell'Oscar, la sua carriera continuò a prosperare. Nel 1959, divenne il conduttore di un suo show televisivo personale, il David Niven Show, che durò 13 puntate. Chiuse quindi il decennio del suo rilancio, interpretando il ruolo principale in alcuni film commedia, tra cui Tutte le ragazze lo sanno (1959), con Shirley MacLaine, Divieto d'amore (1959) con Mitzi Gaynor, e Non mangiate le margherite (1960) con Doris Day. Negli anni sessanta la sua popolarità fu legata a numerosi film bellici e d'azione, tra i quali I cannoni di Navarone (1961), I due nemici (1961), La città prigioniera (1962), L'attimo della violenza (1962) e 55 giorni a Pechino (1963), quest'ultimo accanto a Charlton Heston e Ava Gardner. Niven tornò al genere brillante con il ruolo di Sir Charles Lytton in La Pantera Rosa (1963) di Blake Edwards, che fu un grande successo al botteghino. Meno riuscita fu invece la commedia I due seduttori (1964), accanto a Marlon Brando. Nel 1965 recitò in due pellicole per la MGM, Lady L, diretto da Peter Ustinov e interpretato al fianco di Paul Newman e Sophia Loren, e A caccia di spie, commedia di spionaggio in cui interpretò un medico divenuto agente segreto. Dopo il folk-horror Cerimonia per un delitto (1966), Niven apparve come protagonista in James Bond 007 - Casino Royale (1967), una riuscita parodia della celebre saga di spionaggio. Secondo il produttore Charles K. Feldman, lo scrittore Ian Fleming aveva scritto il libro da cui il film fu tratto, modellando il personaggio di James Bond pensando a Niven come incarnazione del popolare agente segreto. Sul finire del decennio, Niven apparve ancora in alcune commedie come Prudenza e la pillola (1968), Gli anni impossibili (1968) e Il cervello (1969), accanto a Bourvil e Jean-Paul Belmondo, commedia che ebbe un enorme successo di botteghino in Francia. Tornò al dramma bellico con Prima che venga l'inverno (1969), quindi nuovamente alla commedia con La statua (1971) di Rod Amateau, in cui recitò accanto a Virna Lisi e Un ospite gradito… per mia moglie (1972) di Jerzy Skolimowski, in cui affiancò Gina Lollobrigida. Niven si affermò anche alla televisione americana, per la quale fondò la società di produzione 'Four Star Television' insieme con i colleghi Dick Powell, Ida Lupino e Charles Boyer. Già produttore di diverse serie antologiche come Four Star Playhouse (1952-1956), in molte delle quali apparve personalmente, negli anni sessanta l'attore fu protagonista della serie Gli inafferrabili (1964-1965), accanto a Boyer, Gig Young e Robert Coote, telefilm che vinse il Golden Globe come miglior serie televisiva del 1964. Il personaggio di Alexander "Alec" Fleming, appartenente a una famiglia di eleganti ladri e truffatori, fu l'unico ruolo ricorrente di Niven sul piccolo schermo. Niven continuò a essere richiesto durante tutti gli anni settanta. Apparve in due produzioni della Disney, La gang della spider rossa (1976) e Una ragazza, un maggiordomo e una lady (1977), entrambi diretti da Norman Tokar. Nel 1976 fu tra i protagonisti della commedia gialla Invito a cena con delitto di Robert Moore, in cui impersonò l'investigatore Dick Charles, mentre nel 1978 interpretò il ruolo del colonnello Race in Assassinio sul Nilo di John Guillermin, accanto a Peter Ustinov nel ruolo di Hercule Poirot. Nel 1974, mentre stava presentando la 46ª edizione della cerimonia di premiazione degli Oscar, fu protagonista di un episodio di streaking, quando un uomo nudo apparve dietro di lui, attraversando di corsa il palcoscenico. Niven commentò: «Non è affascinante pensare che probabilmente l'unica risata che l'uomo otterrà mai nella sua vita è spogliarsi e mostrare di non essere all'altezza?»[8]. Alla fine del decennio apparve ancora nella commedia poliziesca Rapina in Berkeley Square (1979), e nell'avventura bellica Amici e nemici (1979), cui seguirono Taglio di diamanti (1980) e L'oca selvaggia colpisce ancora (1980), un film d'avventura in cui ebbe come partner Gregory Peck e Roger Moore. Il suo ultimo ruolo di rilievo fu nella commedia Profumo di mare (1982), mentre apparve ancora in due occasioni sullo schermo, riprendendo il ruolo di Sir Charles Lytton in Sulle orme della Pantera Rosa (1982) e Pantera Rosa - Il mistero Clouseau (1983), che furono girati contemporaneamente. In entrambi i "cameo", Niven manifestò difficoltà nell'eloquio che rendevano la sua voce impercettibile, per cui dovette essere doppiato dall'imitatore Rich Little. Gli ultimi anniGià dal 1980, Niven iniziò a manifestare stanchezza, debolezza muscolare e disturbi della voce. Quando nel 1981 apparve ai talk show di Michael Parkinson e Merv Griffin, le sue difficoltà nell'esprimersi allarmarono gli spettatori, che si chiesero se Niven avesse bevuto o fosse stato colpito da un ictus. Nello stesso anno gli fu poi diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica. La sua ultima apparizione come ospite a Hollywood fu a una cerimonia di tributo a Fred Astaire dell'American Film Institute. Nel febbraio 1983, usando un nome falso per evitare pubblicità, fu ricoverato in ospedale per dieci giorni, ufficialmente per un problema digestivo. In seguito, tornò al suo chalet di Château-d'Œx e le sue condizioni continuarono a peggiorare, ma egli si rifiutò di tornare in ospedale, sostenuto nella decisione dalla sua famiglia. Morì il 29 luglio del 1983 nel suo chalet all'età di 73 anni e fu sepolto nel cimitero di Château-d'Œx, in Svizzera. Il biografo Graham Lord, riferendosi al giorno dei funerali, scrisse: "La corona più grande, degna del funerale di un padrino della mafia, è stata consegnata dai facchini dell'aeroporto londinese di Heathrow, insieme a un biglietto che diceva: Al miglior gentiluomo che abbia mai attraversato queste sale. Faceva sentire un facchino un re."[9] Vita privataNel 1940 Niven si sposò con Primula "Primmie" Susan Rollo, figlia dell'avvocato londinese William H.C. Rollo. Dal matrimonio nacquero due figli, David Jr. (1942) e Jamie (1945). La moglie morì nel 1946, all'età di 28 anni, per i postumi di una caduta accidentale, in cui riportò una frattura alla testa con danni cerebrali. L'incidente accadde durante una partita di nascondino nella casa dell'attore Tyrone Power: Primmie aprì una porta, probabilmente pensando si trattasse di un armadio, ma precipitò per una rampa di scale. Morì il giorno successivo, dopo un inutile intervento chirurgico. A questo riuscito ma sfortunato matrimonio, e alle tristi circostanze della morte di Primmie, Niven dedicò toccanti pagine nella sua autobiografia La luna è un pallone. La seconda moglie, che Niven conobbe in Inghilterra nel 1948, durante le riprese del film Carlo di Scozia, e che sposò dieci giorni dopo averla conosciuta, fu Hjordis Paulina Tersmeden (nata Genberg, 1919-1997), indossatrice svedese ed attrice mancata. Adottarono due figlie, Kristin e Fiona, su una delle quali si chiacchierò a lungo dato che era ritenuta figlia dello stesso Niven e di un'altra indossatrice, Mona Gunnarson.[senza fonte] Il matrimonio fu burrascoso tanto quanto il precedente fu felice. Non potendo dedicarsi alla carriera di attrice per l'assenza di talento, ebbe relazioni anche semi-pubbliche con altri uomini e poco a poco divenne alcolizzata. Amareggiata, estraniata e afflitta dalla depressione, si mostrò ubriaca ai funerali di Niven,[10] dopo essere stata convinta a parteciparvi dal Principe Ranieri che era un amico di famiglia.[11] Nel libro di memorie di Niven, non ci sono cenni circa le difficoltà esistenziali di Hjordis e la crisi del matrimonio, tranne il cenno ad una breve separazione di pochi giorni, dopo la quale l'unione tra i due viene descritta come ulteriormente rinsaldata. Nel 1960, Niven trasferì la propria residenza a Château-d'Œx, località svizzera nel Cantone di Vaud, ove risiedette fino alla morte e ivi sepolto. Negli anni sessanta e settanta trascorse il proprio tempo anche in un'altra residenza sulla Costa Azzurra, chiamata "Lo Scoglietto" e situata a Cap Ferrat. Una biografia dedicata a Niven e pubblicata nel 2009 ha rivelato, sulla base delle informazioni fornite dalla vedova e da un suo caro amico, l'esistenza di una relazione con la principessa Margaret, vent'anni più giovane di lui.[9] LibriDavid Niven scrisse quattro libri. Il primo, il romanzo Round the Rugged Rocks (pubblicato contemporaneamente negli Stati Uniti con il titolo Once Over Lightly), apparve nel 1951 e venne quasi subito dimenticato. Nel 1971 pubblicò la sua autobiografia, La luna è un pallone, che fu accolta favorevolmente da pubblico e critica e vendette oltre cinque milioni di copie. Nel 1975 pubblicò un altro libro di memorie, Bring On the Empty Horses, una raccolta di divertenti reminiscenze dell'età d'oro di Hollywood negli anni trenta e quaranta. Sembra che Niven abbia raccontato molti episodi da una prospettiva in prima persona, e che in realtà molti fatti siano accaduti ad altri amici e colleghi, in particolare Cary Grant. La propensione di Niven a rappresentare i fatti in maniera romanzesca è particolarmente evidente quando si confrontano le sue descrizioni scritte con le prove filmate, in particolare comparando il suo discorso di accettazione del Premio Oscar, che nei filmati dell'epoca risulta differente e più scarno rispetto a quanto raccontato nell'autobiografia. Nel 1981 Niven pubblicò un romanzo di maggior successo, Va’ piano, torna presto, una storia d'amore ambientata durante e dopo la seconda guerra mondiale, e che attingeva alle sue esperienze durante la guerra e successivamente a Hollywood. Al momento della sua morte stava lavorando a un terzo romanzo. FilmografiaCinema
Televisione
Riconoscimenti
Doppiatori italiani
Onorificenze— 8 novembre 1945
Opere letterarie
Note
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