Corvus ossifragusIl corvo pescatore (Corvus ossifragus Wilson, 1812) è un uccello passeriforme della famiglia Corvidae[2]. La specie è caratterizzata dall'inusuale resistenza al virus del Nilo occidentale, che sta avendo un impatto piuttosto forte sulle popolazioni di corvidi americani[3]. EtimologiaIl nome scientifico della specie, ossifragus, deriva dal latino e significa "rompitore di ossa" (dall'unione di os, "osso", e frangere, "rompere"). DescrizioneDimensioniMisura 36-41 cm di lunghezza, per 195-332 g di peso[4]: a parità d'età, i maschi sono più grossi e pesanti rispetto alle femmine anche di un terzo[4]. AspettoSi tratta di uccelli dall'aspetto robusto e slanciato, muniti di testa squadrata con fronte sfuggente, becco piuttosto corto e sottile (se paragonato alle altre specie di corvo), conico e dall'estremità lievemente adunca, mentre il collo è robusto, le ali lunghe e digitate, le zampe forti e la coda piuttosto lunga. Il piumaggio si presenta interamente di colore nero, lucido e di consistenza vellutata: su testa, ali e coda sono presenti riflessi metallici azzurro-bluastri, che divengono verdastri nell'area pettorale e ventrale, molto ben evidenti quando l'animale si trova in luce diretta. Il becco e le zampe sono di colore nero: gli occhi sono invece di colore bruno scuro. BiologiaIl corvo pescatore è un uccello dalle abitudini di vita diurne e moderatamente gregarie: questi uccelli, infatti, passano gran parte della mattinata e del primo pomeriggio alla ricerca di cibo al suolo o nell'acqua bassa (utilizzando le zampe, e non il becco, per recuperare il cibo dal fondale basso), muovendosi da soli, in coppie o in gruppetti di poche unità, che verso sera si radunano fra i rami degli alberi per passare la notte al riparo dalle intemperie e da eventuali predatori. Sebbene si tratti di uccelli vocali, come tutti i corvidi, il loro repertorio vocale è piuttosto limitato, comprendendo circa 9 vocalizzazioni identificate finora[4], la più comune delle quali è il richiamo di contatto acuto e nasale[5]. AlimentazioneIl corvo pescatore è un uccello onnivoro e opportunista, che si ciba di qualsiasi cosa commestibile sia in grado di reperire durante la ricerca del cibo. Quest'ultima avviene principalmente al suolo o nell'acqua bassa: i corvi pescatori si nutrono di una varietà di frutti di mare (molluschi, bivalvi ed echinodermi), mentre a dispetto del nome comune non sono soliti pescare attivamente i pesci, ma preferiscono alimentarsi degli esemplari morti portati a riva dalle onde o di quelli rimasti intrappolati nelle pozze di marea. Questi uccelli si cibano inoltre di una varietà di invertebrati e piccoli vertebrati, anche terrestri, nonché quando disponibili di semi e granaglie, frutta e bacche: nelle aree antropizzate, inoltre, essi sono assidui frequentatori di bidoni dell'immondizia e discariche, dove beneficiando dell'ampia disponibilità di cibo. RiproduzioneSi tratta di uccelli monogami, la cui stagione riproduttiva va dalla fine di marzo agli inizi di agosto[4]. Il nido viene costruito da ambedue i partner fra i rami di un albero: a forma di coppa, esso viene edificato intrecciando rametti e fibre vegetali, e foderando l'interno con materiale più soffice. Sebbene le coppie difendano i dintorni del nido dagli intrusi, i corvi pescatori tendono a posizionare i nidi su alberi vicini fra loro, in piccole colonie[4]. Distribuzione e habitatIl corvo pescatore è diffuso negli Stati Uniti, dei quali popola tutta la fascia costiera orientale, nella East Coast e nella costa del Golfo: il suo areale, infatti, si estende dal Rhode Island (sebbene essi possano essere osservati a nord fino al Maine sud-orientale[4]) alla Florida, e da qui ad est fino al confine fra Texas e Louisiana. Questi uccelli sono molto legati all'acqua: il loro habitat è rappresentato dalle aree costiere marittime e fluviali, paludi, laghi e dalle aree immediatamente all'interno di quelle sopraccitate. Essi frequentano inoltre le aree antropizzate, spingendosi negli insediamenti costieri per approfittare dell'aumentata disponibilità di cibo. Note
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