Cortesia Serego
Cortesia Serego (Vicenza, 1335 circa – Verona, 1386) è stato un condottiero e ambasciatore italiano. BiografiaCortesia (anagramma di Seratico, nome con cui si identificava la famiglia)[1] Serego era figlio del nobile Bonifazio Serego (1320-?). Nel 1375 si trasferì da Vicenza a Verona diventando uomo di fiducia degli Scaligeri. Venne nominato da Bartolomeo e Antonio della Scala capitano generale dell'esercito scaligero. Non fu probabilmente estraneo all'uccisione di Bartolomeo[2] ordinata da Antonio nel 1381. Cortesia combatté i Carraresi e fu sconfitto nel 1386 da Giovanni d'Azzo degli Ubaldini nella battaglia delle Brentelle, venendo fatto prigioniero[3] e condotto a Padova assieme ad altri condottieri, tra i quali Facino Cane e Ostasio II da Polenta. Il trattamento subito durante la prigionia, durata oltre un anno, fu particolarmente severo e lo condusse alla morte poco dopo essere stato liberato, provato dalle privazioni subite[4]. Antonio della Scala donò a Cortesia vaste proprietà, tra cui Villa Serego,[5] situata in località Santa Sofia di Pedemonte in San Pietro in Cariano. A Verona, nella Chiesa di Sant'Anastasia, è collocato il suo monumento funebre, eretto nel 1432,[6] e voluto dal figlio Cortesia II (1387?-1461)[7] a ricordo del padre. DiscendenzaCortesia sposò in prime nozze Lucia della Scala, figlia di Cansignorio della Scala, dalla quale non ebbe figli e in seconde nozze nel 1381 Giacoma Bevilacqua, dalla quale ebbe cinque figli:[8]
Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
|