Constant Dutilleux iniziò il completamento dei suoi studi d'arte quando venne ammesso a frequentare l'École des beaux-arts di Parigi e poté seguire i corsi del pittore Louis Hersent. Dutilleux era un ammiratore di Eugène Delacroix da cui certamente fu influenzato e del quale aveva visto il quadro La morte di Sardanapalo nel 1827, e venti anni dopo poté incontrarlo. Ma ebbe come riferimento anche un altro artista: Jean-Baptiste Camille Corot di cui divenne amico collezionando i suoi quadri assieme a quelli di Delacroix. Corot si recava spesso nella cittadina di Arras, a partire dal 1851, per dipingerne i dintorni, e molti suoi allievi e ammiratori lo seguivano, al punto che si può parlare di una "scuola di Arras" fondata da Corot. Dutilleux, da parte sua, oltre a frequentare Arras, accompagnò Corot dapprima in un viaggio nei Paesi Bassi, poi a Fontainebleau, dove entrò in contatto con la Scuola di Barbizon e ne divenne un adepto.
Dutilleux trasmise inoltre questa ammirazione per i due suoi pittori prediletti alla sua cerchia familiare (in particolare ai suoi due generi Charles Desavary e Alfred Robaut) e Camille Corot, anche dopo la scomparsa di Dutilleux (1865), continuò a recarsi ad Arras per altri dieci anni.
Constant Dutilleux, assieme ai suoi generi, partecipò anche alla messa a punto del procedimento fotografico del "cliché-verre"[1], che fu sperimentato da Camille Corot.
Nella prima parte della sua carriera Dutilleux fu influenzato dai paesaggi della pittura nordica. Poi subì l'influenza di Delacroix e di Corot.
Dutilleux fu il bisnonno del compositore Henri Dutilleux. Morì a Parigi a 58 anni, nel 1865.
^Il "cliché verre" utilizza la tecnica dell'incisione per realizzare l'opera e la tecnica fotografica per la sua riproduzione. Una lastra di vetro ricoperta da uno strato composto in parte da collodio viene inciso e serve poi da negativo per realizzare delle copie su carta fotografica
^Dominique Horbez, Corot et les peintres de l'école d'Arras, Tournai, La Renaissance du livre, 2004.
Bibliografia
Dictionnaire Bénézit
Gustave Colin, Constant Dutilleux, sa vie, ses œuvres, Arras, 1866.
Dominique Horbez, Corot et les peintres de l'École d'Arras, prefazione di Hélène Portiglia, Edizioni La Renaissance du Livre, Tournai 2004, ISBN 9782804608606
Marie Paule Botte: Constant Dutilleux, 1807-1865 : peintures, dessins : Musée d’Arras, Musée de Douai, 13 décembre 1992-15 mars 1993, Edizioni Muse & art
Constant Dutilleux 1807-1865 : commémoration du centenaire de la mort de l'artiste : août–novembre 1965, Arras, 1965
Claude Richebé: Constant Dutilleux, 1807-1865 - D’Arras à Barbizon, Edizioni d'arte Somogy, Paris, 2003 - ISBN 2-85056-622-5