Conservation International

Conservation International
TipoOrganizzazione non a scopo di lucro
Fondazione1987
FondatoreSpencer Beebe e Peter Seligmann
Sede centraleStati Uniti (bandiera) Arlington
Impiegati1.000 in 30 paesi
Sito web

Conservation International (CI) è un'organizzazione senza scopo di lucro con sede ad Arlington, Stati Uniti. Il suo obiettivo è preservare la biodiversità globale di piante, animali e paesaggi. Conservation International pone un'attenzione particolare agli “hotspot della biodiversità”, ovvero aree con una biodiversità particolarmente ricca sulla terra e nel mare di tutto il mondo.

CI è stata fondata nel 1987 da Spencer Beebe[1] e impiega oggi uno staff di circa 900 persone. CI opera in 45 paesi, inclusi principalmente paesi in via di sviluppo in Africa, Asia, Oceania e America centrale e meridionale. Russell Mittermeier, il fondatore del concetto di hotspot di biodiversità, è oggi presidente di CI.

L'organizzazione è diventata nota anche grazie alla sua collaborazione con le ONG locali e con la popolazione indigena delle aree protette.

Progetti

Nel 1988 CI ha sviluppato il concetto di paesi megadiversi al fine di sensibilizzare la comunità mondiale al fatto che più del 70% delle specie totali che vivono sulla terra si trovano nei 17 paesi identificati.

Attraverso il lavoro di CI, sono stati scoperti e descritti scientificamente nuovi habitat. Nel dicembre 2005, gli scienziati CI del programma di valutazione rapida (RAP) hanno scoperto un'area precedentemente non descritta nei Monti Foja a Papua, in Indonesia. Lì hanno trovato 20 specie di rane precedentemente sconosciute, quattro specie di farfalle sconosciute, cinque specie di palme non descritte e nuove sottospecie del mangiatore di miele (Meliphagidae).[2] I ricercatori hanno anche scoperto il canguro arboricolo dal mantello dorato, una specie mai vista prima in Indonesia che è stata cacciata fino all'estinzione in altre parti del mondo. L'area è così isolata che è rimasta in gran parte libera dall'influenza umana. I risultati di questo lavoro di Conservation International sono stati pubblicati sia su pubblicazioni accademiche che su popolari media statunitensi (Nightline, The NBC Nightly News e New York Times) nel febbraio 2006.

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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