Confine tra l'Armenia e la Georgia
Il confine tra l'Armenia e la Georgia è la linea di demarcazione internazionale lunga 164 km che separa il sud-est della Georgia dal nord dell'Armenia. Nelle prossimità del confine si trovano le città di Alaverdi (Armenia) e Bolnisi (Georgia). I punti estremi sono le due triplici frontiere con la Turchia ad ovest e l'Azerbaigian a est.[1] DescrizioneIl confine inizia a ovest al triplice confine con la Turchia e procede via terra fino al triplice confine con l'Azerbaigian attraverso una serie di linee irregolari e una piccola sezione a est lungo il fiume Debed. La sezione occidentale, più montuosa, comprende due laghi posti abbastanza vicino al confine: Madatapa (in Georgia) e il lago Arpi (in Armenia). StoriaDurante il XIX secolo la regione del Caucaso fu contesa tra l'Impero ottomano in declino, la Persia e la Russia, che si stava espandendo verso sud. La Russia annesse formalmente il Regno georgiano orientale di Kartli e Kakheti nel 1801, seguito dal Regno georgiano occidentale di Imereti nel 1804. Nel corso del 1800 la Russia spinse la sua frontiera meridionale verso sud, a spese degli imperi persiano e ottomano.[2] Con la guerra russo-persiana (1804-1813) e il successivo Trattato di Golestan, la Russia acquisì la maggior parte di quello che è l'attuale Azerbaigian e la regione meridionale di Syunik dell'odierna Armenia.[3][4] Dopo la guerra russo-persiana (1826-1828) e il Trattato di Turkmenchay, la Persia fu costretta a cedere l'area di Naxçıvan e il resto della moderna Armenia.[4][5] La Russia organizzò i suoi territori, georgiano e armeno, nei governatorati di Tiflis, Kutaisi ed Erivan. Dopo la rivoluzione russa del 1917, i popoli del Caucaso meridionale avevano dichiarato la Repubblica Federale Democratica Transcaucasica nel 1918 e avevano avviato colloqui di pace con gli ottomani.[6][7] Vari disaccordi interni portarono la Georgia a lasciare la federazione nel maggio 1918, seguita poco dopo dall'Armenia e dall'Azerbaigian. Tuttavia i confini tra le tre repubbliche furono contestati.[8] Il Trattato di Batumi del giugno 1918 pose fine alle ostilità tra la Repubblica Transcaucasica e l'Impero ottomano. Quando gli ottomani si ritirarono dall'area dell'attuale provincia di Lori nell'ottobre 1918, essa fu contesa tra Armenia e Georgia poiché comprendeva la gran parte degli uezd di Borchalo e Akhalkalaki dell'ex governatorato di Tiflis.[9][10] La Georgia affermò che i confini meridionali dell'ex governatorato di Tiflis avrebbero formato il confine, mentre l'Armenia sostenne una nuova delimitazione del confine in modo da riflettere la situazione etnica sul terreno.[10] Dopo il fallimento dei colloqui di pace mirati a risolvere la questione della frontiera, scoppiarono in ottobre degli scontri, seguiti da una situazione di stallo dei colloqui di pace e da una breve guerra a dicembre.[8][10] Un cessate il fuoco fu mediato dagli inglesi sotto William Montgomerie Thomson il 17 gennaio 1919 e l'area contesa fu dichiarata zona neutrale in attesa di ulteriori colloqui di pace.[8][10] Successivamente, sia l'Armenia che la Georgia, si spinsero nell'area di Kars, nell'attuale Turchia orientale, annettendone le terre e provocando ulteriori controversie sul possedimento del territorio.[10] La questione divenne più controversa quando nel 1920 l'Armata Rossa russa invase l'Azerbaigian e l'Armenia, ponendo fine all'indipendenza di entrambi, seguita nel febbraio-marzo 1921 dalla Georgia[10]. La Turchia colse l'opportunità di strappare all'Armenia le terre a est, e la Georgia occupò la zona neutrale di Lori con l'approvazione armena, in modo da evitare che cadesse nelle mani dei turchi.[10] Il confine dell'URSS con la Turchia fu finalizzato nell'ottobre 1921 tramite il Trattato di Kars, che fissò così il limite occidentale del confine tra Armenia e Georgia.[10] Quando i sovietici stabilirono un costante grado di controllo nell'area all'inizio del 1921, sponsorizzarono una delimitazione finale del confine armeno-georgiano, dividendo la zona neutrale di Lori in due parti (principalmente a favore dell'Armenia) e fissando il confine nella sua posizione attuale, tramite un accordo concluso il 6 novembre 1921.[8][11] Nel 1922 tutti e tre gli stati furono incorporati nella Repubblica Socialista Federativa Sovietica Transcaucasica all'interno dell'URSS, prima di separarsi nel 1936.[10] Il confine divenne una frontiera internazionale nel 1991 in seguito alla dissoluzione dell'Unione Sovietica e all'indipendenza delle sue costituite repubbliche. Nel 1994 i due paesi iniziarono a lavorare per delimitare i loro confini.[8] Esiste una grande minoranza armena in Georgia, concentrata soprattutto nella provincia di confine di Samtskhe-Javakheti dove si creano a volte dei risentimenti da parte degli armeni.[12] Tuttavia né il governo armeno né quello georgiano hanno fatto pressioni per una revisione del loro vecchio confine dell'era sovietica.[10] Insediamenti vicino al confineArmeniaGeorgiaAttraversamenti al confine
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