Concordato del 1855
Il Concordato del 1855 è il concordato tra la Santa Sede e l'Impero austriaco. Fu firmato il 19 agosto 1855 dal cardinale bolognese Michele Viale Prelà e dal cardinale austriaco Joseph Othmar von Rauscher per conto rispettivamente di papa Pio IX e dell'Imperatore Francesco Giuseppe d'Austria. StoriaIl concordato venne realizzato sulla falsariga del precedente tra Santa Sede e Costa Rica del 1852[1] con l'intento di regolare i rapporti tra Impero e chiesa cattolica. Il trattato consisteva in una serie di norme e regole che dovevano dare, in un periodo di incertezze politiche e di ateismo, l'assoluta predominanza della religione cattolica in uno degli imperi più conservatori d'Europa nella fine dell'Ottocento e nel contempo dare all'Austria ed al suo monarca l'illusione di ricalcare gli antichi privilegi dei sacri romani imperatori. Il concordato ebbe notevoli conseguenze sull'amministrazione dell'impero in quanto con esso venivano ufficialmente abolite tutte le ristrettezze imposte alla chiesa cattolica dalla politica del giuseppinismo di fine Settecento, abrogando il placet regio sulla comunicazione con Roma. L'Austria, d'altro canto, si impegnava a riconoscere la presenza dello stato della chiesa ed a prestare difesa alle sue idee (accettando di buon grado la censura cattolica) e l'imperatore ha il diritto ormai consolidato di nominare de facto i vescovi anche se la conferma deve provenire da Roma (ma quasi sempre è accettata), sebbene i prelati giurino poi fedeltà all'Imperatore. Il concordato rappresentò una vera e propria vittoria per lo Stato della Chiesa in quanto in un sol colpo era stato schiacciato il giuseppinismo e perché l'Imperatore aveva ufficialmente affossato i vecchi principi rivoluzionari che vedevano una netta separazione tra Stato e Chiesa. Sebbene il concordato avesse sostanzialmente migliorato e fortificato la posizione dei cattolici e della chiesa cattolica in Austria, il documento non venne gradito molto agli austriaci che lo videro più come una sottomissione al papa. Il concordato venne abolito nelle provincie italiane liberate dalla dominazione austriaca in Italia con Regio Decreto nº 3089, 28 luglio 1866. Ad ogni modo, dopo quindici anni dalla firma, il concordato venne meno anche in Austria su pressione dei liberali che ne chiesero l'abrogazione. TerminiI principali punti del concordato sono:
NoteBibliografia
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