Come è bello ritornare
Come è bello ritornare (It's Great to Be Back!) è un racconto di fantascienza del 1947 dello scrittore statunitense Robert A. Heinlein. Fa parte del ciclo della Storia futura[1]. Storia editorialeScritto nel novembre 1946 fu pubblicato per la prima volta nel numero del 26 luglio 1947[2] della rivista The Saturday Evening Post[3]. Ne esistono diverse traduzioni in italiano, la prima di Maurizio Cesari è stata pubblicata nel 1972 dalla Libra Editrice, nel n. 19 della collana Nova SF* con il titolo Come è bello ritornare. Quella di Paolo Busnelli che si intitola È bello tornare a casa è stata pubblicata dalla Armenia Editore nel 1978 nella raccolta Le verdi colline della Terra. 10 racconti (The Green Hills of Earth, 1951[3]) e poi di nuovo nel 1980. La traduzione di Giuseppe Lippi intitolata È bello tornare a casa!, è stata pubblicata dalla Mondadori nel 1987 e nel 1998, nell'antologia La storia futura[4]; quest'ultima è basata sui testi sistemati da Heinlein, che ha apportato molte lievi modifiche alle opere del ciclo della Storia futura per aggiornarle e migliorarne la coerenza interna, in occasione dell'uscita della raccolta in volume The Past Through Tomorrow del 1967[5]. TramaAllan MacRae, un fisiochimico e sua moglie Josephine, dopo aver vissuto per qualche tempo a Luna City, sulla Luna, presi dalla nostalgia tornano sul pianeta natio solo per scoprire che la Terra idealizzata nella loro memoria ha pochissimo in comune con la realtà, che comprende smog, clima sgradevole, raffreddore e tecnici che rifiutano di effettuare riparazioni a domicilio, tutte cose inesistenti sulla Luna. Anche la vita sociale è difficile a causa delle incomprensioni con i "terricoli". Alla fine si rendono conto di essere diventati dei "lunatici" e che ciò che desiderano veramente è di tornare a Luna City, dove ritrovano casa, amici e lavoro e dove si stabiliscono definitivamente[6]. Note
BibliografiaEdizioni
Fonti critiche
Voci correlateCollegamenti esterni
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