Columbiadoria hallii (A.Gray) G.L.Nesom, 1991 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (North American lineage) e sottotribù Solidagininae. Columbiadoria hallii è anche l'unica specie del genere Columbiadoria G.L.Nesom, 1991.[1][2][3]
Etimologia
Il nome generico (Columbiadoria) deriva dall'unione di due parole: "Columbia" nome del fiume più importante del nord-ovest degli U.S.A. e "doria" un antico nome per le verghe d'oro (Solidago virgaurea).[4] L'epiteto specifico ( hallii) è stato dato (probabilmente) in onore del collezionista botanico Elihu Hall (1822-1882).[5]
Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici Asa Gray (1810-1888) e Guy L. Nesom (1945-) nella pubblicazione " Phytologia; Designed to Expedite Botanical Publication. New York" ( Phytologia 71(3): 249) del 1991.[6] Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione.
Descrizione
Portamento. La specie di questa voce ha un habitus di tipo subarbustivo).[7][8][9][10][11][4]
Fusto. La parte aerea è ascendente, semplice o strettamente ramosa (i rami sono rigorosamente eretti), con base legnosa. La parte sotterranea è un robusto fittone. Altezza media: 30 - 60 cm.
Foglie. Le foglie si dividono in basali e cauline; sono disposte in modo alternato e sessile. La lamina è semplice, margini interi (talvolta è seghettati) con forme oblanceolate (quelle cauline sono progressivamente ridotte distalmente). La superficie può essere priva di ghiandole o punteggiata da ghiandole non resinose; la pubescenza è sparsamente scabrosa-ispida. Quelle basali non sono persistenti.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da 5 - 15 capolini raccolti in formazioni corimbose o racemose. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale lungamente peduncolato di tipo radiato con fiori eterogami. I capolini sono formati da un involucro, con forme cilindriche-turbinate, composto da 35 - 40 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, piatte e indurite alla base, con forme lanceolate e a consistenza erbacea nella parte apicale, sono disposte in modo più o meno embricato su 5 - 6 serie. Il ricettacolo, liscio, è privo di pagliette a protezione alla base dei fiori; la forma è piatta. Dimensione degli involucri: 8 - 11 x 5 - 6 mm.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:
- fiori del raggio (esterni): sono da 5 a 8 per capolino, femminili e sono disposti su una sola serie; la forma è ligulata (zigomorfa);
- fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 15 a 25) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[12]
- Corolla:
- fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa, mentre all'apice è ligulata più o meno contorta; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore è giallo;
- fiori del disco: la forma è strettamente imbutiforme-tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, eretti, hanno una forma deltata; il colore è giallo o giallo-forte.
- Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[11][13]
- Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[7] Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti, molto lunghi) e con le linee stigmatiche marginali separate.[14] I due bracci dello stilo sono lineati-lanceolati e papillosi distalmente.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo;
- achenio: gli acheni, con forme strettamente oblunghe, leggermente compressi, e superficie liscia, hanno 8 nervature longitudinali e sono moderatamente strigosi; dimensione degli acheni: 4 - 5 mm;
- pappo: il pappo è formato da una serie di 40 - 50 setole marrone chiaro, barbate, persistenti con apici attenuati.
Biologia
Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[8][9]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
La specie di questa voce è distribuita negli stati di Oregon e Washington.[3] La fioritura di questa pianta avviene in agosto-ottobre. L'habitat preferito sono le scogliere, gli anfratti asciutti e aperti su pendii leggermente boscosi. Altitudine media: 50 – 1.200 metri.[4]
Sistematica
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][10][11]
Filogenesi
La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]
- Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
- Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
- Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
- Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
- North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.
Il genere Columbiadoria (insieme alla sottotribù Pentachaetinae) è incluso nel lignaggio "North American lineage". La sottotribù attualmente è divisa in 6 gruppi informali. Il genere di questa voce appartiene al "Unresolved genera" insieme al genere Eastwoodia Brandeg.[2] Columbiadoria hallii è vicina alla specie Petradoria pumila (Nutt.) Greene, sebbene sia priva delle caratteristiche foglie lineari-lanceolate con nervature parallele di quest'ultima.[4]
I caratteri distintivi della specie Columbiadoria hallii sono:[11]
- le foglie sono prive di venature con lamina oblanceolata;
- le infiorescenze sono racemose o debolmente corimbose;
- i fiori del disco sono ermafroditi;
- le setole del pappo sono disposte su una sola serie.
Sinonimi
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]
- Haplopappus hallii A.Gray
- Pyrrocoma hallii (A.Gray) Howell
- Aster howellii Kuntze
- Hesperodoria hallii Greene
- Hoorebekia hallii Piper
Note
- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b c Nesom 2020.
- ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 19 aprile 2024.
- ^ a b c d eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 19 aprile 2024.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 19 aprile 2024.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 19 aprile 2024.
- ^ a b Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ a b Judd 2007, pag.517.
- ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 589.
- ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 320 e 322.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 15 febbraio 2012.
- ^ Judd 2007, pag. 522.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
Bibliografia
- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Jennifer R. Mandel, Rebecca B. Dikow, Carolina M. Siniscalchi, Ramhari Thapa, Linda E. Watson and Vicki A. Funk, A fully resolved backbone phylogeny reveals numerous dispersals and explosive diversifications throughout the history of Asteraceae, in PNAS, vol. 116, n. 28, 2019, pp. 14083-14088.
- Caifei Zhang, Chien-Hsun Huang, Mian Liu, Yi Hu, Jose L. Panero, Federico Luebert, Tiangang Gao, Hong Ma, Phylotranscriptomic insights into Asteraceae diversity, polyploidy, and morphological innovation, in JIPB, vol. 63, n. 7, 2021, pp. 1273-1293.
- Guy L. Nesom, Revised subtribal classification of Astereae (Asteraceae) (PDF), in Phytoneuron, vol. 53, 2020, pp. 1-39.
Voci correlate
Collegamenti esterni
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