Petradoria pumila

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Petradoria pumila
Petradoria pumila
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae

North American lineage

SottotribùSolidagininae
Genere Petradoria
Greene, 1895
Specie P. pumila
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae
Genere Petradoria
Specie P. pumila
Nomenclatura binomiale
Petradoria pumila
(Nutt.) Greene, 1895

Petradoria pumila (Nutt.) Greene, 1895 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (North American lineage) e sottotribù Solidagininae. Petradoria pumila è anche l'unica specie del genere Petradoria Greene, 1895.[1][2][3]

Etimologia

Il nome generico (Petradoria) deriva dal greco petros (= roccia) e Doria, dal nome di Andrea Doria (1468-1560), ammiraglio della Repubblica di Genova.[4] L'epiteto specifico ( pumila) deriva dal latino e significa "nano".[5]

Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici Thomas Nuttall (1786-1859) e Edward Lee Greene (1843-1915) nella pubblicazione " Erythea; a Journal of Botany, West American and General. Berkeley, CA" (Erythea 3: 13) del 1895.[6] Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione.

Descrizione

Il portamento
Infiorescenza
I fiori

Portamento. La specie di questa voce ha un habitus di tipo erbaceo suffrutescente (sono piante perenni).[7][8][9][10][11]

Fusto. La parte aerea è eretta, semplice o ramosa; le superfici sono resinose o con punti ghiandolosi; i caudici sono legnosi. La parte sotterranea consiste in fittoni robusti. Altezza media: 8 - 30 cm.

Foglie. Le foglie, sia basali che cauline, sono disposte in modo alternato, picciolate o sessili. Quelle basali formano delle rosette persistenti. La lamina è semplice ma coriacea con forme da lineari a lanceolate o oblanceolate, i margini sono da interi a scabri. Quelle superiori sono piccole o ridotte. La superficie, percorsa da tre - cinque vene longitudinali prominenti, può essere punteggiata da ghiandole anche stipitate.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da diversi capolini raccolti in dense formazioni panicolate-corimbose. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale lungamente peduncolato di tipo radiato con fiori eterogami. I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a turbinate, composto da 10 - 21 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, con forme da ovate a oblunghe, con apici da troncati a attenuati, talvolta appena carenate e a consistenza erbacea nella parte apicale, sono disposte in modo più o meno embricato e scalato su 3 - 6 serie. Il ricettacolo, bucherellato, è privo di pagliette a protezione alla base dei fiori; la forma è convessa. Dimensione degli involucri: 5 – 9,5 × 1,3 – 3 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono da 1 a 3 per capolino, sono femminili e sono disposti su una sola serie; la forma è ligulata (zigomorfa);
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 2 a 4) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono funzionalmente maschili.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[12]
  • Corolla:
    • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa, mentre all'apice è ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore è giallo;
    • fiori del disco: la forma è imbutiforme-tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma da lanceolata a triangolare; il colore è giallo o giallo-forte.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[11]name=eFloras> eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 15 febbraio 2012.
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[7] Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti, brevi o lunghi a seconda della specie) e con le linee stigmatiche marginali separate.[13] I due bracci dello stilo sono in genere lineari-lanceolati e papillosi.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo;

  • achenio: gli acheni, con forme da cilindriche a lievemente compresse e superficie glabra, hanno 6 - 9 nervature longitudinali;
  • pappo: il pappo (marrone) è formato da due serie di 30 - 60 setole barbate attenuate all'apice.

Biologia

Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[8][9]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

La specie di questa voce è distribuita negli U.S.A. sud occidentali.[3]

Sistematica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][10][11]

Filogenesi

La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]

  • Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
  • Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
  • Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
  • Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
  • North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.

Il genere Petradoria (insieme alla sottotribù Pentachaetinae) è incluso nel lignaggio "North American lineage". La sottotribù attualmente è divisa in 6 gruppi informali. Il genere di questa voce appartiene al Stenotus group.[2]

I caratteri distintivi della specie Petradoria pumila sono:[11]

  • le foglie sono percorse da 3 – 5 evidenti vene parallele;
  • le infiorescenze sono decisamente corimbose;
  • i fiori del disco sono funzionalmente maschili;
  • le setole del pappo sono disposte su 2 – 3 serie.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18.[11]

Varietà

Per questa specie sono riconosciute le seguenti varietà:[3]

  • Petradoria pumila var. graminea (Wooton & Standl.) S.L.Welsh, 1983 - Distribuzione: Arizona, New Mexico e Utah.
  • Petradoria pumila var. pumila - Distribuzione: U.S.A. sud occidentali.

Sinonimi

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]

  • Aster pumilus (Nutt.) Kuntze
  • Chrysoma pumila Nutt.
  • Solidago pumila (Nutt.) Torr. & A.Gray

Note

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c Nesom 2020.
  3. ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 5 maggio 2024.
  4. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 5 maggio 2024.
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 5 maggio 2024.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 2024.
  7. ^ a b Pignatti 1982, vol. 3, p. 1.
  8. ^ a b Strasburger 2007, p. 860.
  9. ^ a b Judd 2007, p. 517.
  10. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 589.
  11. ^ a b c d e Kadereit & Jeffrey 2007, p. 320 e XXX.
  12. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  13. ^ Judd 2007, pag. 522.
  14. ^ Judd 2007, pag. 520.
  15. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  16. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.

Bibliografia

Voci correlate

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