Collège de sociologieIl Collège de sociologie è un collettivo creato a Parigi per iniziativa di Georges Bataille e funzionante dal novembre 1937 al luglio 1939 con lo scopo di studiare le scienze sociali. Vi si tenevano conferenze pubbliche che hanno arricchito la vita culturale del tempo, lasciando tracce sul lavoro di diversi ricercatori di sociologia, ma anche di filosofia, storia, antropologia e letteratura. Fondazione e compitoL'annuncio della sua fondazione venne dato sul numero 3/4 della rivista "Acéphale", datato luglio 1937, con una dichiarazione firmata da Georges Ambrosino, Georges Bataille, Roger Caillois, Pierre Klossowski, Pierre Libra e Jules Monnerot. Questi gli obiettivi programmatici:
Denis Hollier ha descritto il gruppo come "ultimo gruppo letterario d'avanguardia", che, seppure vivrà soltanto due anni, come tutte le iniziative intellettuali di Bataille, lascerà tracce importanti nell'evoluzione culturale e nello sviluppo delle idee in Francia. Michel Surya la considera la parte essoterica (ovvero pubblica) delle attività di Bataille, opposta all'esoterismo (ovvero segretezza) di "Acéphale" che gli era contemporaneo. Essendo fondata da appassionati più che da docenti ufficiali delle università, si promuoveva un intervento libero e diretto sulla società, attraverso il lavoro intellettuale, per cercare di modificare il corso della storia, e più specificamente di resistere alla tentazione della guerra, un fantasma sempre più concreto. Regole degli incontriLe riunioni pubbliche avvenivano due volte al mese (con una sospensione estiva) nel retro di una libreria in rue Gay-Lussac. Diverse relazioni sono state presentate scritte e sono state poi raccolte da Denis Hollier, ma altre erano orali, dunque si possono ricostruire solo sulla base di ricordi e di note dei partecipanti (anche queste raccolte nel libro di Denis Hollier). Diverse correnti di pensiero, anche contraddittorie, attraversavano gli incontri:
Contrariamente ad altre iniziative di Bataille, il "Collège de sociologie" ha avuto un successo di pubblico abbastanza ampio, con presenze quali Julien Benda, Drieu La Rochelle, André Masson, Tarō Okamoto, Hans Mayer, Anatole Lewitsky, René-M. Guastalla ecc. Anche Walter Benjamin, frequentatore assiduo, avrebbe dovuto tenervi una conferenza, ma poi non lo fece[1]. Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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