Chiesa di Santa Mina
La chiesa di San Mina ( già San Bartolo in Tuto) è un edificio di culto copto, situato a Scandicci (FI), in Piazza Papa Giovanni XXIII. StoriaConosciuta altresì come chiesa dei Santi Bartolo e Giovanni Battista[1], il monumento in questione è considerato uno dei più antichi edifici scandiccesi, attorno al quale si sarebbe sviluppato un primo nucleo di abitazioni del territorio[2][3]. La chiesa era inserita al centro di un nucleo di case coloniche, in parte smembrato, che costituiva una sorta di grande corte. Ritenuta di fondazione cadolingia[4], fu ceduta in patronato al monastero benedettino della Badia Fiorentina nel X secolo e, come appare in un diploma del 29 giugno 1061 [5], essa venne completamente annessa alla stessa Badia. Fu retta da parroci, cui in seguito si associarono i canonici; nel Duecento divenne suffraganea della Pieve di Giogoli e nel 1784 fu infine elevata a prioria[6]. Oggi ospita una comunità religiosa copta-ortodossa e ha assunto il titolo di San Mina, dopo che la sede parrocchiale è stata trasferita nella moderna chiesa di San Bartolommeo. È probabile che il primitivo assetto della chiesa fosse in stile romanico e che l’interno fosse assai modesto. Nel XV secolo si viene a sapere che la chiesa conservava una tavola di «Nostra Signora», trafugata e, per fortuna ritrovata, in tempi recenti e oggi conservata nella nuova chiesa di San Bartolo: si tratta della Madonna col Bambino commissionata a Giovanni da Milano dal rettore della chiesa scandiccese, Rinieri di Jacopo Pulci nel 1364 ca. .[7] [8] Nel corso dei secoli la chiesa di San Bartolo venne più volte danneggiata e ricostruita a causa delle inondazioni del fiume Greve, perdendo così le sue forme originali[9]. L’edificio, di piccole dimensioni, si presenta in forme estremamente semplici, dovute ai molteplici interventi a cui è stata sottoposta, nel 1927 e nel dopoguerra. Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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