Chiesa di Santa Maria Concetta
La chiesa di Santa Maria Concetta, nota anche con il titolo di duomo, è la parrocchiale di Eraclea, in città metropolitana e patriarcato di Venezia[1][2][3]; fa parte del vicariato di Eraclea. StoriaNel XVIII secolo il nobile Almorò Giustiniani Lolin acquisì dalla Repubblica di Venezia dei territori, alcuni dei quali paludosi, sulla riva sinistra della Piave Nuova; egli vi fondò una cappella dedicata all'Immacolata e al Rosario, attorno alla quale sorse poi il paese[1]. Questo luogo di culto fu eretto a parrocchiale nel 1728; alcuni anni dopo, il 15 maggio 1737 ricevette in visita il vescovo di Torcello Vincenzo Maria Diedo, il quale trovò che i fedeli ammontavano a 535[1]. Tra il 1917 e il 1918, con lo spostamento del fronte nella zona del Piave, la chiesa fu distrutta durante le operazioni belliche; nel dopoguerra si decise allora di riedificarla. La prima pietra della nuova parrocchiale neoromanica venne posta nel gennaio del 1920; la struttura, disegnata dall'architetto Giuseppe Berti, fu consacrata il 10 maggio 1930 dal patriarca di Venezia Pietro La Fontaine[1]. Nel 1970, in ossequio alle norme postconciliari, fu realizzato il nuovo altare rivolto verso l'assemblea[1]. Nella cappella a sinistra del presbiterio è conservato il corpo di San Magno di Oderzo, considerato tradizionalmente il primo vescovo della diocesi di Eraclea. DescrizioneEsternoLa facciata a salienti della chiesa, rivolta a sudovest, è composta da tre corpi; quello centrale è caratterizzato da un portichetto rientrante che si apre su tre archi a tutto sesto e dal rosone affiancato da due alte finestre, mentre le due ali laterali presentano due finestre; sotto le linee degli spioventi corre una fila di archetti pensili[1]. Le campane sono alloggiate in un campaniletto a vela posizionato sul lato sinistro della parrocchiale[1]. InternoL'interno dell'edificio si compone di tre navate, separate da colonne terminanti con capitelli d'ordine composito, con disegni floreali e pulvini, e sorreggenti degli archi a tutto sesto; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, ospitante l'altare maggiore e chiuso dall'abside semicircolare[1]. Galleria d'immagini
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