Chiesa di Santa Maria Assunta (Palanzano)
La chiesa di Santa Maria Assunta, nota anche come pieve di Zibana, è un luogo di culto cattolico dalle forme romaniche situato a Zibana, piccola frazione di Palanzano, in provincia e diocesi di Parma; appartiene al gruppo delle pievi parmensi e fa parte della zona pastorale di Langhirano-Lesignano Bagni-Tizzano-Corniglio-Monchio-Palanzano. StoriaIl luogo di culto, tradizionalmente edificato ai tempi della contessa Matilde di Canossa,[1] fu in realtà probabilmente innalzato già tra il IX e il X secolo; è databile infatti al 1015 il primo documento[2] che menzioni la località di Zibana.[3] Un'altra testimonianza[4] relativa all'esistenza della chiesa risale al 1230, quando la cappella "de Zubana" dipendeva dalla pieve di San Vincenzo nell'attuale comune di Ramiseto.[3] Il tempio costituì per tutta l'epoca medievale un frequentato luogo di sosta per i pellegrini, in quanto sorgeva all'incrocio tra la via di Linari, che conduceva all'abbazia sul passo del Lagastrello, e la via del Caio, che valicava il non lontano monte omonimo.[3] Tra il XVI e il XVII secolo la chiesa fu modificata con l'aggiunta di due cappelle laterali, la leggera sopraelevazione della navata, la ricostruzione dei fianchi e l'innalzamento del campanile e della sagrestia.[5] Agli inizi del XX secolo la zona absidale fu restaurata con la sostituzione di alcuni conci di pietra.[5] DescrizioneLa piccola chiesa si sviluppa in posizione collinare su un impianto a navata unica affiancata da due cappelle laterali opposte, con ingresso a ovest e presbiterio absidato a est.[3] L'edificio è completamente rivestito in conci di pietra, di due differenti tipologie corrispondenti alle diverse epoche costruttive del tempio; i blocchi più antichi, di colore grigio-azzurrognolo e di forma e dimensione pressoché regolare, ricoprono l'abside e il prospetto principale nella sua interezza, a eccezione dello spigolo sinistro e della fascia sommitale; le pietre più recenti, di colore grigio-giallastro e di forma e dimensione eterogenea, interessano il resto del prospetto principale, i fianchi, la sagrestia e il campanile.[5] Il tetto a due falde è rivestito in lastre d'ardesia.[3] La facciata a capanna è caratterizzata dalla presenza del portale d'ingresso centrale, affiancato da due piedritti a sostegno dell'architrave in leggero aggetto; superiormente si apre una finestrella rettangolare con cornice analoga, sovrastata da un piccolo bassorilievo raffigurante una Maestà, aggiunto nel 1681; in sommità è collocata nel mezzo una piccola apertura a forma di croce greca; ai lati dell'accesso sono incastonate due edicole in marmo di Carrara, con cornice in pietra grigia, con andamento a cuspide sulla sinistra e ad arco a tutto sesto sulla destra.[1] Dai fianchi aggettano le due cappelle, una per lato, e, sul fondo, la sagrestia a nord e il massiccio campanile a base quadrata a sud;[1] la cella, contenente due campane risalenti al 1513,[5] si affaccia sui quattro lati con aperture ad arco a tutto sesto.[1] Sul retro la pregevole abside semicircolare, rivestita in conci regolari di pietra grigia, è scandita verticalmente da due sottili semicolonne, che inquadrano la monofora centrale strombata ad arco a tutto sesto; in sommità aggetta un motivo ad archetti pensili in arenaria retti da mensoline, quattro delle quali sono decorate con altorilievi raffiguranti le teste degli Evangelisti; a coronamento corre un cornicione scanalato.[1] All'interno la spoglia navata intonacata, coperta da soffitto a capriate lignee, è affiancata da due ampie arcate a tutto sesto affacciate sulle cappelle laterali.[1] Oltre l'arco del presbiterio si apre la pregevole abside romanica perfettamente integra, rivestita interamente in conci di pietra squadrati come all'esterno.[3] Note
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