Chiesa di Sant'Ippazio
La chiesa di Sant'Ippazio è la parrocchiale di Tiggiano, in provincia di Lecce e diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca[1][2]; fa parte del forania di Tricase. StoriaLa precedente chiesa tiggianese, risalente alla seconda metà del XVI secolo, venne costruita per volere della famiglia feudataria degli Arcella[1]. La nuova parrocchiale a tre navate fu edificata nel Settecento con forme più grandi rispetto al luogo di culto cinquecentesco; la facciata venne ultimata nel 1791 con il completamento del timpano[1]. Tra il 2011 e il 2012 la chiesa venne interessata da un ampio intervento di restauro e di rinnovamento: si provvide infatti ad adeguarla alle norme postconciliari, a posare il nuovo pavimento, a ripulire le facciate e a rifare l'impianto sonoro e quello elettrico[1]. DescrizioneEsternoLa facciata a capanna della chiesa, rivolta a occidente, è suddivisa da una cornice marcapiano in due registri: quello inferiore presenta al centro il portale d'ingresso riccamente decorato, risalente al 1758, mentre quello superiore è caratterizzato da una finestra a foggia di lira ed è coronato dal timpano mistilineo al centro del quale si apre una nicchia ospitante una statua di Sant'Ippazio[1][3]. Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta una monofora per lato ed è coronata dal lanternino[1]. InternoL'interno dell'edificio, la cui pianta è a croce latina, è suddiviso in tre navate da pilastri abbelliti da lesene e sorreggenti degli archi a tutto sesto sopra i quali corre la cornice modanata e aggettante su cui si impostano le volte a stella; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, ospitante l'altare maggiore e chiuso dall'abside di forma quadrangolare[1]. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali la pala con soggetto il Beato Alessandro Sauli, eseguita dal ruffanese Saverio Lillo nel XVIII secolo[4], il quadro raffigurante la Madonna di Costantinopoli, risalente al Cinquecento[4], il fonte battesimale cinquecentesco[1] e la tela ritraente la Madonna del Rosario, dipinta nel XVII secolo[4]. Note
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