Chiesa di Sant'Antonio Abate (Bereguardo)
La chiesa di Sant'Antonio Abate è la parrocchiale di Bereguardo, in provincia e diocesi di Pavia[1]; fa parte del vicariato IV. StoriaLa primitiva chiesa di Bereguardo venne fondata nel 1425 dal duca di Milano e conte di Pavia Filippo Maria Visconti[1][2]; il primo rettore fu tale fra' Agostino, del convento di San Pietro in Ciel d'Oro[1]. Nel 1460 monsignor Amicus de Fossulanis, compiendo la sua visita, trovò che la chiesa dipendeva dalla pieve di Trivolzio[3], dalla quale tuttavia nel 1565 si affrancò venendo eretta a parrocchiale[1]. Nella relazione della visita apostolica compiuta da Angelo Peruzzi nel 1576 si legge che la chiesa bereguardina era inserita nel vicariato di Mirebello e che i fedeli ammontavano a 450, saliti poi a 859 nel 1779, a 977 nel 1807 e a 1000 nel 1822[3]. La nuova parrocchiale venne costruita verso il 1762 in sostituzione di quella quattrocentesca, che versava in pessime condizioni[1]; nel 1769 risultava che la chiesa fosse compresa nel vicariato di Marcignago e che il clero a servizio della cura d'anime fosse composto da cinque sacerdoti, scesi a due nel 1823[3]. Nel 1898 il vescovo Agostino Riboldi annotò durante la sua visita che nella chiesa avevano sede la Pia unione delle figlie di Maria e della Sacra Famiglia, la Compagnia di San Luigi Gonzaga e la Congregazione del terz'ordine di San Francesco d'Assisi[3]. L'edificio, dichiarato monumento nazionale nel 1914, all'inizio del Novecento non si presentava in condizioni ottimali, tanto che il 16 marzo 1915 l'architetto della soprintendenza Ambrogio Annoni sollecitò il comune a farlo ristrutturare[1]; a causa dello scoppio della prima guerra mondiale, i lavori poterono essere eseguiti solo dopo la fine del conflitto[1]. DescrizioneEsternoLa facciata della chiesa, che è in mattoni "faccia a vista", è a salienti ed è composta da tre volumi scanditi da lesene, dei quali il centrale è in aggetto[1]; sopra il portale d'ingresso è presente una finestra oppilata. Il campanile a pianta quadrata, che è intonacato, si eleva per quaranta metri[1]; all'altezza della cella si apre una monofora per lato ed è coronata da una cupola a cipolla sopra la quale è presente una croce che misura 2,80 metri d'altezza[1]. Note
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