La prima citazione della pieve di Vazzola, matrice delle chiese di Rai, Tezze e Cimetta, risale al 1128, allorché venne menzionato un certo Pietro plebanus de la Vazzola[2][3].
La primitiva chiesa, le cui fondamenta e il cui pavimento sono stati riscoperti secoli dopo, venne demolita nel XV secolo per far posto alla parrocchiale, consacrata il 9 novembre 1490 dal vescovo di CenedaNicolò Trevisan[2][3].
Il nuovo campanile, in stile neogotico, fu eretto su progetto del veneziano Vincenzo Rinaldi ed inaugurato nel 1922[2][3]. Nel 1928 la facciata della chiesa fu rifatta[4].
Descrizione
La chiesa si presenta come un connubio tra lo stile bizantino e quello lombardesco[5]. Opere di pregio conservate all'interno, che è a tre navate[5] con soffitto a cassettoni[4], sono la pala avente come soggetto la Deposizione, realizzata da Jacopo Palma il Giovane[6], gli affreschi raffiguranti i Quattro evangelisti con Cristo risorto, il Compianto sul Cristo morto, il Battesimo di Cristo e Predicazione alle turbe, dipinti da Francesco da Milano[4], e quelli ritraenti la Testa della Vergine, San Nicola di Bari tra San Girolamo e Santa Caterina di Alessandria e la Testa di San Paolo, eseguiti nel XVI secolo da Francesco Beccaruzzi[4]; si segnalano inoltre la tela con soggetto San Macario[5][6], sempre del Beccaruzzi, la pala dell'altare maggiore raffigurante la Predica del Battista, già attribuita ad Andrea Celesti ma poi ricondotta alla mano di Giovanni Antonio Fumiani[7], e la pala raffigurante Sant'Elena, di autore ignoto[5].
Note
^Chiesa di San Giovanni Battista, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 1º settembre 2020.
^abVazzola, su anaconegliano.it. URL consultato il 1º settembre 2020.
^ Laura Mocci, Fumiani, Giovanni Antonio, su treccani.it, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 50, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998. URL consultato il 5 marzo 2021.