Il pittore coneglianese effettuò dapprima un tirocinio nella bottega di Cima da Conegliano ed in seguito continuò l'attività sotto la guida del Pordenone, che lo condusse a Treviso per i lavori artistici da svolgersi presso una cappella del Duomo. Del periodo di collaborazione con Pordenone è sopravvissuto, in particolare, l'Incontro di Gioacchino e Anna.
Svolse tuttavia la maggior parte della sua attività a Conegliano.
Non mancarono le influenze artistiche veneziane del Tintoretto e di Palma il Vecchio, evidenti in alcune opere, come in Ritratto di giovane donna.
Durante la fase artistica matura, Beccaruzzi si accostò a Tiziano e grazie a questa derivazione realizzò San Francesco che riceve le stimmate, opera che molti critici ritengono la più riuscita per l'impostazione, per il cromatismo e per il connubio delle diverse influenze[1].
Nell'ultimo periodo artistico, Beccaruzzi si ispirò allo stile del Veronese, di cui diede dimostrazione nello Sposalizio di santa Caterina.
La sua casa natale è situata nel centro storico di Conegliano, dove confina con il convento di San Francesco al numero civico 17 della via[2] a lui dedicata.
Casa Beccaruzzi è oggi sede dell'ANA di Conegliano.
Madonna col Bambino tra i santi Pietro e Paolo, Sebastiano, Rocco, Caterina d'Alessandria e Giovanni Battista, (1540), chiesa parrocchiale di Mareno di Piave (TV)
Assunzione della Beata Vergine con i 12 Apostoli (1544), pala del Duomo di Santa Maria Assunta di Valdobbiadene (TV)
Note
^Le muse, De Agostini, Novara, 1964, vol. II, p. 142.