Chiesa di Maria Santissima Annunziata (Castrignano de' Greci)
La chiesa di Maria Santissima Annunziata è la parrocchiale di Castrignano de' Greci, in provincia di Lecce e arcidiocesi di Otranto[2][3]; fa parte del vicariato di Martano. StoriaLa precedente chiesa castrignanese fu costruita nel 1575[2]; si trattava di un edificio dotato di quattro altari e di un fonte battesimale di rito greco e ospitante al suo interno le tombe dei maggiorenti del paese[4]. Nella seconda metà dell'Ottocento questo luogo di culto si rivelò ormai insufficiente a soddisfare le esigenze dei fedeli e, così, si decise di riedificarlo in forme più grandi[5]. Nel 1878 venne posta la prima pietra della nuova parrocchiale alla presenza dell'arcivescovo di Otranto Giuseppe Caiazzo; i lavori, condotti dal capomastro Rocco Stomeo su progetto dell'architetto Federico Elmo[6], furono ultimati circa quindici anni dopo[2]. Nella prima metà degli anni settanta la chiesa venne adeguata alle norme postconciliari, mentre tra il 1975 e il 1976 la torre campanaria fu interessata da un intervento di consolidamento[2]. La parrocchiale, invece, danneggiata negli anni ottanta da una folgore, venne completamente restaurata e risistemata nel 2000[2]. DescrizioneEsternoLa facciata a capanna della chiesa, rivolta a occidente, è suddivisa da una cornice marcapiano in due registri, entrambi scanditi da lesene e composti da un corpo centrale più avanzato rispetto alle due ali laterali più arretrate; l'ordine inferiore presenta il portale d'ingresso architravato e due finestre a tutto sesto, mentre quello superiore una finestra a lunetta e due finestrelle rettangolari murate[2]. Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una monofora ed è coronata dalla lanterna, a sua volta coperta da una cupoletta[2]. InternoL'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano i bracci del transetto e le cappelle laterali, introdotti da archi a tutto sesto, e le cui pareti sono scandite da paraste sorreggenti la trabeazione modanata e aggettante sopra la quale si impostano le volte a botte unghiate; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, ospitante l'altare maggiore e chiuso dall'abside quadrangolare[2]. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali l'organo, costruito dalla ditta partenopea Mentasti nel 1900[6], e le tele dipinte dal foggiano Saverio Altamura[6]. Note
Voci correlate
Collegamenti esterni
|