Charles L. Bennett
Charles L. Bennett , nome completo Charles Leonard Bennett (novembre 1956 ), è un astrofisico e insegnante statunitense .
Biografia
Detiene una cattedra di fisica e astronomia alla Johns Hopkins University [ 1] .
Nel 1978 ottenne il Bachelor of Science in astronomia all'Università College Park nel Maryland e, nel 1984 , un Doctor of Philosophy in fisica Massachusetts Institute of Technology [ 1] . Attualmente, è impegnato con la NASA nello studio e monitoraggio della sonda spaziale WMAP [ 1] . Bennett è membro della American Academy of Arts and Sciences e socio della American Association for the Advancement of Science e della American Physical Society .
Nel 2002 , la ISI lo riconobbe come lo scienziato maggiormente citato al mondo nella ricerca spaziale[ 1] . È autore, inoltre, dei due migliori Super Hot Papers in Science pubblicati dal 2003 [ 2] .
Premi
I più importanti premi ricevuti da C. L. Bennett sono[ 1] :
2009 : Premio Comstock per la fisica della National Academy of Science
2006 : Premio Harvey
2006 : Premio Gruber Cosmology (assegnato in concomitanza con John Mather e l'équipe COBE per gli studi che confermano che l'universo è nato da un Big Bang caldo[ 3] [ 4] [ 5] ).
2005 : Medaglia Henry Draper della National Academy of Sciences
2005 : Premio Nazionale Rotary per il successo nelle ricerche spaziali (Mid-Career Stellar Award)
2004 : NASA Exceptional Scientific Achievement Award (per il WMAP )
2003 : NASA Outstanding Leadership Award (per il WMAP)
2003 : Premio John C. Lindsay Memorial per le scienze spaziali
2001 : Premio Popular Science “Best of What's New” per Aviation and Space for WMAP
1992 : NASA Exceptional Scientific Achievement Medal (per il COBE )
Note
^ a b c d e Biografia di C. L. Bennett , su cosmos.pha.jhu.edu . URL consultato il 13-05-2009 .
^ in-cities.com , su in-cites.com . URL consultato il 13-05-2009 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2015) .
^ in origine: (EN ) ground-breaking studies confirming that our universe was born in a hot Big Bang
^ fondazione Peter Gruber , su gruberprizes.org . URL consultato il 13-05-2009 .
^ Sito della NASA , su nasa.gov . URL consultato il 13-05-2009 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2017) .
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