Fu un famoso artista paesaggista e ritrattista, che seppe farsi un nome a livello internazionale, ottenendo numerose distinzioni in Europa e venendo ricercato dall'alta società soprattutto per i suoi ritratti.[3] La sua arte era caratterizzata da una pennellata morbida e un gioco di luci e atmosfere, mentre i suoi soggetti comprendevano i vari personaggi ritratti e i paesaggi montani e gli usi montanari svizzeri.[4] Attivo soprattutto a Parigi e a Cannes,[3][4] venne considerato come "il più parigino dei pittori ginevrini".[3]
Biografia
Nascita e formazione
Charles Giron nacque il 2 aprile 1850 a Ginevra, in Svizzera,[2][3][4] dal possidente Antoine-Alexandre Giron e da Marie Henriod.[3]
Durante il suo periodo parigino, Giron dipinse soprattutto quadri con scene mitologiche legate alla tradizione accademica, oltre che un'importante serie di ritratti in stile Belle Époque.[2] Rivoluzionerà il suo stile pittorico a partire dalla metà degli anni '80 dell'Ottocento.[2]
Nel 1896[3][4] decise di tornare nella natia Svizzera e si trasferì così a Veytaux, per poi spostarsi successivamente a Vevey nel 1897, a Morges nel 1906 e infine a Genthod nel 1914.[2] Qui, ispirato da un sentimento di profonda armonia tra la natura incontrastata e l'essere umano, si avvicinò maggiormente al mondo alpino e moltiplicò i dipinti ispirati ad esso, in un rinnovato sentimento patriottico e di nostalgico ritorno alla natura.[2] Emblema della produzione di questo periodo è La culla della Confederazione Elvetica del 1901, realizzato per decorare la sala del sala del Consiglio Nazionale nel Palazzo Federale di Berna.[2][3][4] Sempre in patria, Giron fu membro della Commissione Federale delle Belle Arti per tre volte, dal 1898 al 1900, poi dal 1903 al 1905 e infine dal 1909 al 1912.[2][3]
Vita privata e morte
Giron si sposò nel 1891[2] con Jeanne Antoinette Forget, che era la figlia del commerciante Louis Ferdinand Forget, nonché proprietario del Castello Banquet a Sécheron.[3] Dalla moglie avrà tre figli.[2] Sua figlia era Simone Giron, sposa di Louis de Pourtalès.[5]
Nel 1913 venne colpito da un'embolia cerebrale e questo gli impedì definitivamente di dipingere.[2] Charles Giron morì a Genthod il 9 giugno 1914.[3][4]
Stile
Giron si approcciò a scene mitologiche e ritratti durante il suo periodo parigino, andando da uno stile accademico per i primi ad uno legato alla Belle Époque per i secondi, che vennero infatti realizzati in un elegante stile mondano.[2] Tra quest'ultimi, i ritratti maschili sono più spontanei e individualizzati ed anticipano la produzione successiva dell'artista in questo genere, che rappresenta un elemento centrale della sua opera.[2]
Tuttavia a partire dagli anni '80 dell'Ottocento il suo stile mutò, iniziando dalla tavolozza di colori, che, soprattutto per le scene all'aperto, si vivifica e si schiarisce; le pennellate si alternano tra una più larga e rapida e tra una più fine, in uno schema di tratteggi paralleli, saturanti e modellanti.[2]
Il ritorno in patria dal 1896 costituisce anche un ritorno alla natura e le sue opere sono pervarse di un'armonia tra questa e l'essere umano; ispirato dall'ambiente alpino della Svizzera, nelle sue opere si moltiplicano paesaggi, personaggi e scene di genere, che ispirano un sentimento nazionale e patriottico e in taluni casi, come per le figure femminili, anche simbolista.[2] In questo senso, le opere di Giron si inseriscono nel più ampio panorama artistico delle opere del pittore italiano Giovanni Segantini e dei pittori svizzeri della Scuola di Savièse.[2]
Colpito da un'embolia nel 1913, Giron lasciò vari progetti incompiuti che spaziano dal 1909 al 1912 e che trattano temi mitici ed allegorici, nei quali si avvicinò allo stile di Pierre Puvis de Chavannes.[2] Ancora, nei ritratti del periodo tardo della sua produzione, Giron tratta il tema del paesaggio come decorazione di sfondo e tradiscono un'influenza derivante dalle opere di Arnold Böcklin.[2]
Invito al professor Thury per il pranzo di scalata della Società di Belle Lettere (Invitation au professeur Thury pour le repas d'Escalade de la Société de Belles-Lettres), 4 dicembre 1872, tipografia su carta, 15.3 cm × 12 cm (Biblioteca di Ginevra, Svizzera)[8]
Campagna con contadini durante la raccolta del fieno (Campagne avec les paysans pendant la récolte du foin), 1874, olio su tela, 85 cm × 110.5 cm[9]
Ginevra, giardini della Giunzione (Genève, jardins de la Jonction), 15 marzo 1875, disegno con mina di piombo e acquerello su carta, 23.2 cm × 30.2 cm (Biblioteca di Ginevra, Svizzera)[10]
Spadaccino (Épéiste), 1878, olio su tela, 176.5 cm × 90.5 cm (venduto da Christie's a Londra nel 2007 per 7.800 £)[13]
Ritratto di Adèle Pictet De la Rive, Madame Théodore de Saussure (Portrait de Madame Théodore de Saussure, née Adèle Pictet De la Rive), dicembre 1878, olio su tela, 60 cm × 50 cm (Museo d'Arte e di Storia, Ginevra, Svizzera)[14]
Donna con guanti, detta La Parigina (La Femme aux gants, dite La Parisienne), 1883, olio su tela, 200 cm × 91 cm (Petit Palais, Parigi, Francia; dono di Simone Giron de Pourtalès nel 1960)[20]
Studio per Le due sorelle (Les deux soeurs), 1883, pastelli su carta, 46 cm × 67 cm (venduto da Christie's a Londra nel 2019 per 4.000 £)[21]
Le due sorelle (Les deux soeurs), 1883, olio su tela (venduto da Sotheby's a Londra nel 2008 per 264.500 £)[22]
Ritratto di Mary Hazel Hubbard de Veux, Madame Agostino Soldati (Portrait de Madame Agostino Soldati, née Mary Hazel Hubbard de Veux), 1900, olio su tela, 235 cm × 124 cm (Museo d'Arte e di Storia, Ginevra, Svizzera)[28]