Celestina
La celestina (o celestite) è un minerale costituito essenzialmente da solfato di stronzio (SrSO4), rombico bipiramidale, appartenente al gruppo della barite. Ha durezza 3-3,5 nella scala Mohs e densità 3,9 g/cm3. È un importante minerale dello stronzio. EtimologiaDeriva dal termine latino caelestis (celeste), in riferimento al colore dei cristalli.[5] Abito cristallinoSi presenta in cristalli tabulari incolori o leggermente bluastri, solitamente in calcari e in rocce sedimentarie, associato a gesso, anidrite, salgemma e zolfo. Si trova anche con altri abiti: prismatico, aciculare, lamellare (rossa, bianca od azzurra), fibrosa, grossolana[2], granulare[2] e massivo[2]. Origine e giacituraLa celestina può avere origine idrotermale[3], in associazione a galena e blenda, oppure sedimentaria evaporitica per evaporazione di acque salmastre in associazione a zolfo, gesso, aragonite[3], cloruri ed altri minerali tipici[3]. Lo si può trovare anche in rocce sedimentarie[1][2][4], specialmente calcaree[4]. Nelle solfatare e nei giacimenti saliferi[4]. In magnifiche druse cristallizzate si trova, associata allo zolfo, nei suoi giacimenti in Sicilia ed in Romagna Forma in cui si presenta in naturaGeneralmente in cristalli prismatici allungati, talvolta tabulari, incolori o bianco latte, giallastri, azzurri, in aggregati raggiati o paralleli, massicci o concrezionati[3]. La celestina è pesante, semidura e fragile. Caratteristiche fisico-chimicheLo zolfo è sito al centro di un tetraedro ai cui vertici sono posti gli atomi di ossigeno[3]. Il minerale è debolmente solubile in acqua ed in acidi[3] e colora la fiamma in rosso carminio[3]. Il minerale presenta termoluminescenza. Il minerale è fluorescente ai raggi ultravioletti in giallo e bianco-blu[2].
UtilizziLaddove è abbondante (vedi paragrafo sotto) per l'estrazione dello stronzio[3]. Località di ritrovamento
Note
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