Cascine di LegnanoLe cascine di Legnano, comune della città metropolitana di Milano, nell'Alto Milanese, in Lombardia, sono degli edifici storici ad uso residenziale e agricolo caratterizzati da una struttura a corte che si trovano nella periferia di Legnano e che un tempo vivevano di vita autonoma rispetto al centro storico della città. Storia e caratteristicheLe corti lombarde sono un tipo di abitazione, dette case di corte, che sono costruite attorno a un'aia o a un cortile[1]. La progressiva aggregazione di più cortili intorno a una corte originaria ha portato alla nascita dei centri storici dei comuni[1]. Se le primigenie corti erano di grandi dimensioni, si costruiva una cappella a servizio degli abitanti, che in seguito si poteva trasformare in una chiesa vera e propria se la comunità che dimorava nelle corti cresceva di numero[2]. Questi tipo di abitazioni sono costruite in malta e pietre (più raramente mattoni)[3] con il tetto di tegole. Sottotetto, finestre, persiane e portone d'ingresso sono invece in legno. Una delle caratteristiche più celebri dei cortili della pianura padana è la ringhiera[4]. Le ringhiere sono protezioni in legno o in metallo, che delimitano i ballatoi interni al cortile di fronte ai locali dei piani superiori[3]. Molti edifici presentano una razionale collocazione dei locali: se in una parte del cortile ci sono le abitazioni disposte a schiera in un'altra, nettamente separato dalla precedente e realizzato come blocco parallelo alle abitazioni, in caso di azienda agricola, è presente la stalla con il pollaio al piano terra ed il fienile al primo piano, oltre che tutti i locali a servizio dell'attività agricola nonché l'orto privato[5], orto privato che nelle cascine dell'Alto Milanese è generalmente situato nel cortile[6]. Altra caratteristica delle cascine dell'Alto Milanese è la maggiore vocazione verso l'utilizzo residenziale rispetto a quello agricolo[7]. Le cascine legnanesiLe cascine di Legnano storicamente più importanti sono cinque: Mazzafame, Ponzella, San Bernardino, Canazza e Olmina[8]. Questi insediamenti vivevano di una vita autonoma rispetto al centro storico della città[8]. Prima dell'espansione edilizia del XX secolo, erano infatti lontane dal centro abitato principale ed erano immerse nella campagna[8]. La cascina Mazzafame risale al XVII secolo e sorge nell'omonimo quartiere legnanese[9]. A Somma Lombardo esiste un'omonima cascina che deve il suo nome al fatto che nel passato esistesse una locanda dove i viandanti potevano "ammazzare la fame" prima di continuare il viaggio[10]. La cascina Ponzella, che è stata edificata nel XVIII secolo[11], era anticamente chiamata cassina poncena e sorge nell'omonimo quartiere legnanese[12]. La cascina San Bernardino deve il suo nome all'omonimo santo, che nel 1444 fece una visita al convento legnanese di Sant'Angelo di Legnano, in seguito demolito[13]. Il nome del santo fu anche dato alla chiesa di San Bernardino, che sorge poco vicino all'omonima cascina, sempre per onorare tale visita[13]. Le prime notizie documentate sulla cascina di San Bernardino risalgono al 1650[13]. Su questi documenti possiamo leggere[13]: «[...] Nella cascina San Bernardino, copiosa di persone, si trova una picciol chiesa del medesimo nome... è antica e escetto che a tempi passati fu riedificata la capella unica che in quella si trova. L'anno 1642 fu intrapreso l'uso di farvi la festa di San Bernardino al 20 maggio [...]» La cascina Canazza, che è la più recente, risale al XIX secolo e si trova nell'omonimo quartiere legnanese[14]. La cascina Olmina, che è stata edificata nel XVI secolo[15], originariamente era conosciuta, in dialetto legnanese, con il nome di cassina d'ul Mina (in italiano "cascina del Mina")[16]. Questa cascina prende il nome dall'appellativo del suo primo proprietario ("Mina" è forse il diminutivo di "Giacomo" oppure del cognome "Molina"[17]). Successivamente cassina d'ul Mina è stato in italianizzato in "cascina Olmina"[16]. La cascina Olmina ha poi dato il nome all'omonimo quartiere[16]. Note
Bibliografia
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