«O nome dele era Carlos Martin Volante. Pouco a pouco, Volante batizaria a própria posição em que jogava, assim como Chiclete e Gillete tornaram-se marcas referência deseus produtos. Volante foi o primeiro volante.»
(IT)
«Il suo nome era Carlos Martin Volante. A poco a poco, Volante dava il nome alla posizione in cui giocava, proprio come i marchi Chiclets e Gillette sono diventati il riferimento dei rispettivi prodotti. Volante è stato il primo "volante"»
(Dalla prefazione di Sidney Garambone su Os 11 Maiores Volantes do Futebol Brasileiro[1])
«Degli atleti azzurri è il più alto; e per ciò che è larghezza di torace e ampiezza di spalle [...] nessun consiglio di leva[2] acconsentirebbe a rivederlo o a scartarlo»
Anche se era noto in Argentina con il soprannome di Omnibus per la sua grinta, era un giocatore molto corretto, tanto da non essere mai stato ammonito o espulso durante la sua carriera in Argentina[3].
Carriera
Giocatore
Figlio di Luisa e Giuseppe Volante, emigranti alessandrini[3], aveva due fratelli calciatori, anche loro mediani di ruolo, Giuseppe e Giulio[3]. Inizia la sua carriera nel Lanús. Nel 1931 approda in Italia, per vestire la maglia del Napoli, trasferimento per il quale El Gráfico scrive
L'ingaggio accende la fantasia dei tifosi partenopei che accorrono per vederlo in carne ed ossa in un'esibizione in cui fungeva da arbitro; pur dimostrandosi combattivo sui campi resi pesanti dalla pioggia, la sua militanza è infelice e la squadra si piazza al nono posto[4]. Veste poi le maglie del Livorno (con cui vince un campionato di Serie B[4]) e del Torino, prima di passare in Francia, facilitato dall'aver sposato un'ereditiera milanese con parenti nel mondo della diplomazia[5].
Dopo il ritiro diventò allenatore, guidando in Brasile l'Internacional di Porto Alegre e le squadre di Salvador, Vitória e Bahia: con cui quest'ultima vinse il campionato brasileiro nel 1959 mentre in Argentina allenò il Lanus[8].
In Sudamerica, in suo onore il ruolo di centrocampista viene chiamato "volante"[4], poiché il suo modo di giocare, di supporto ai difensori, era una novità nel calcio locale[5].
(ES) Néstor Daniel Bova, 97 Iconos de la Historia Granate, 2012, ad vocem, ISBN978-987-27527-1-2.
(ES) Luis Colussi; Carlos Guris; Víctor Kurhy; Sergio Lodise, Fútbol argentino: Crónicas y Estadísticas Asociación Argentina de Football Primera División - 1926, estadisticasfutbolargentino.com, p. 50.
(ES) Luis Colussi; Carlos Guris; Víctor Kurhy; Sergio Lodise, Fútbol argentino: Crónicas y Estadísticas Asociación Amateurs Argentina de Football Primera División - 1928, estadisticasfutbolargentino.com, p. 109.
(ES) Luis Colussi; Carlos Guris; Víctor Kurhy; Sergio Lodise, Fútbol argentino: Crónicas y Estadísticas Asociación Amateurs Argentina de Football Primera División - 1929, estadisticasfutbolargentino.com, p. 67.
(ES) Luis Colussi; Carlos Guris; Víctor Kurhy; Sergio Lodise, Fútbol argentino: Crónicas y Estadísticas Asociación Amateurs Argentina de Football Primera División - 1930, estadisticasfutbolargentino.com, p. 110.