Carlos LiscanoCarlos Liscano Fleitas (Montevideo, 18 marzo 1949 – Montevideo, 25 maggio 2023) è stato uno scrittore uruguaiano, in gioventù membro dei Tupamaros, arrestato nel 1972 e condannato, fu liberato nel 1985 e andò in esilio in Svezia. Rientrato nel suo paese nel 1996, è stato direttore della Biblioteca Nazionale dell'Uruguay tra marzo 2010 e aprile 2015. Durante il periodo in carcere, iniziò a scrivere. Il suo lavoro è segnato dall'influenza di Franz Kafka e Louis-Ferdinand Céline. BiografiaDa giovane aderì al MLN (movimento Tupamaro), movimento di guerriglia armata. Fu arrestato nel marzo 1972[1] e rimase prigioniero politico per 13 anni, sino al 1985. In questo periodo iniziò a scrivere.[1] Dopo essere stato rilasciato alla fine della dittatura civile-militare uruguaiana (1973-1985), si è recò in Svezia, dove ha visse fino al giugno 1996, quando tornò nel suo paese.[1] Da allora ha vissuto a Montevideo. In Svezia ha lavorato come addetto alle pulizie in un ospedale psichiatrico, insegnante di spagnolo e matematica e come traduttore dallo svedese allo spagnolo. Da lì cominciò a curare le sue prime opere di narrativa e poesia. Ha pubblicato narrativa, teatro, poesia, un saggio giornalistico sul caso Gelman argentino, un'intervista al presidente Tabaré Vázquez. Quando tornò in Uruguay lavorò per Brecha e El País Cultural. Ha insegnato all'Università ORT dell'Uruguay, ha lavorato per la casa editrice Trilce e ha coordinato laboratori letterari. Nel 2009 fu nominato Vice Ministro della Cultura dal presidente Tabaré Vázquez. Dal marzo 2010 diventò, nominato dal presidente José Mujica, direttore della Biblioteca Nazionale dell'Uruguay. Nell'aprile 2015 fu destituito dall'incarico dopo una polemica con il ministro dell'Istruzione e della Cultura María Julia Muñoz.[2] Durante la sua gestione della Biblioteca Nazionale, produsse un'importante trasformazione dell'istituto nelle sue infrastrutture edilizie e tecnologiche. Promosse inoltre la ricerca e l'inserimento nella collezione degli archivi di scrittori e intellettuali uruguaiani rafforzando il Dipartimento di ricerca letteraria e archivio con la costruzione di reti con università e centri di ricerca in tutto il mondo. Membro fondatore della Casa degli Scrittori dell'Uruguay, di cui fu il primo presidente, le opere teatrali di Liscano sono state rappresentate in Francia, Canada, Stati Uniti, Messico, Costa Rica, Colombia, Argentina, Spagna e Svezia. Le sue opere sono state tradotte in inglese, tedesco, italiano, portoghese, arabo e francese (nel caso di La vita del corvo bianco fu pubblicata per la prima volta in Francia dalla casa editrice Belfond, per cui dovette essere tradotta). In italiano: Lo scrittore e l'altro, Lavieri Edizioni, 2011; Verso Itaca, Edizioni dell'assenza, 2022; Il lettore erratico. L'informatore, Edizioni dell'assenza, 2022; Teatro, Edizioni dell'assenza, 2022. Il suo lavoro ha esercitato particolare attrazione sulla critica, che ha prodotto un gran numero di lavori sull'argomento, tra cui sette tesi di dottorato e quattro master e bachelor in Uruguay, Francia, Argentina e Brasile. Morì a Montevideo nel maggio 2023 all'età di 74 anni.[3][4] Opere (selezione)
Traduzioni
Premi e riconoscimenti
Note
Bibliografia
Altri progetti
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