Carlo VetrugnoCarlo Vetrugno (Torino, 1º aprile 1950 – Milano, 8 novembre 2017) è stato un dirigente d'azienda italiano. Dopo essersi occupato, negli anni ottanta, dei palinsesti della nascente Rete 4 e di Odeon TV, è diventato direttore di Italia 1 il 14 settembre 1992 mantenendo la carica fino all'11 maggio 1997, quando è passato al settore delle reti tematiche curando le emittenti satellitari Mediaset. BiografiaDopo aver iniziato negli anni settanta la sua attività collaborando con il quotidiano Gazzetta del Popolo[1][2], immediatamente dopo ha esordito nel mondo della televisione con le prime emittenti private e via cavo[3] come TeleTorinoCavo, TeleStudio Torino, divenendo poi direttore di Gruppo Editrice Torino, comprendente anche Telestudio, TV Alessandria e Quinta Rete[1]. Dal 1982 ha collaborato con Rete 4, occupandosi di servizi sportivi e dei programmi per ragazzi[1]. Con il passaggio dell'emittente in Fininvest, dal 1983 al 1987 è stato direttore dei programmi di Euro TV, fino alla cessata attività dell'emittente e alla conseguente nascita di Italia 7 e Odeon TV[3], quando ha assunto la direzione di quest'ultima assieme a Lillo Tombolini[1]. È entrato nel gruppo Fininvest nel 1989 come vicedirettore di Italia 1[4], di cui è successivamente diventato direttore a partire dal 14 settembre 1992, subentrando a Carlo Freccero[4][5]. Sotto la direzione di Vetrugno, la rete ha vissuto un periodo particolarmente fortunato grazie ai programmi di punta Non è la RAI, Beverly Hills 90210, Karaoke, X-Files e Mai dire gol[6]. Rimase in carica come direttore fino al maggio 1997, quando gli venne affidato il compito di creare una serie di progetti esterni con reti tematiche da diffondere via satellite[2]. Nel 1998 ha portato così al debutto la prima rete satellitare del gruppo Mediaset, Happy Channel, del quale era anche direttore, prodotta per la piattaforma TELE+ DIGITALE. Dal 2000 è diventato vicedirettore di Mediadigit, occupandosi nello specifico delle reti tematiche[2][7]. Nel corso degli anni ha quindi contribuito al lancio degli altri canali satellitari del gruppo, Comedy Life e Duel TV, (1º aprile 2000) MT Channel (8 gennaio 2001) e Italia Teen Television (30 settembre 2003), ruolo che ha ricoperto fino al 1º gennaio 2006, data della chiusura dei canali in seguito ad una ridefinizione contrattuale tra Mediaset e SKY Italia[8]. A partire dal 21 settembre 2009 è alla direzione di Canale Italia ma lascia l'incarico dopo sei mesi[9]. Nel 2010 svolge attività di consulenza e gestione di varie società di produzioni. È morto a Milano all'età di 67 anni. Direzioni di reti televisive
Note
Bibliografia
|