L'attività professionale di Prati si svolse in gran parte nel Trentino-Alto Adige, ove ebbe occasione di conoscere la cultura organaria di scuola tedesca, e in Lombardia, proprio nel periodo coincidente con la presenza in Italia dell'importante organaro olandeseWillem Hermans che, nel 1650, costruiva il suo primo strumento nel Duomo di Como. Prati costruì l'organo (a 1 tastiera e 6 registri) della Chiesa di San Giovanni Battista, a Brenzio frazione di Consiglio di Rumo[3].
Prati introdusse nei suoi strumenti elementi tipici dell'organaria transalpina, come i registri del cornetto e della sesquialtera. Tra i lavori realizzati dall'organaro comasco figura, nel 1689, la ristrutturazione del secondo organo del Duomo di Milano[4], opera di Cristoforo Valvassori (1583 - 1610), oltre a quelli relativi a tanti altri strumenti andati perduti.
Tra quelli sopravvissuti, i più notevoli sono i seguenti:
Brenzio (Gravedona ed Uniti, CO), chiesa di San Giovanni Battista, 1650 ca, attribuibile al Prati grazie a caratteristiche costruttive e proporzioni identiche a quelle dell'organo di Vercana.
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Bibliografia
S. Weber, Carlo Prati organaro di Trento […] Scritti di storia organaria […], Trento 1925, pp. 41-52
M. Longatti, Carlo Prati organaro comasco, Como 1974, pp. 1-7
C. Lunelli, L’organaro Carlo Prati del Seicento, in “Studi trentini di scienze storiche”, Anno LXXII, Sezione I-1, Trento 1993, pp. 21-84
G. Pradella, L’organo della chiesa parrocchiale di Caspano […], Chiuro, 1997.
I. Colzani-A. Rovi-O. Tajetti, Carlo Prati costruttore di organi nel Seicento tra Lombardia e Trentino, s.l., 2002.
C. Lunelli, Dizionario dei costruttori di strumenti musicali nel Trentino, Trento 1994, p. 152.
Annali della Fabbrica del Duomo di Milano […], 1885, vol. VI, p. 33. Archivio della Fabbrica del Duomo di Milano, Archivio Metropolita cart. 187, fasc. 51. Questi documenti sono pubblicati da A. Rovi in I. Colzani-A. Ruvi-O. Tajetti, Carlo Prati cit, pp. 50-109-197