Carlo Ponticelli
Carlo Ponticelli (1848 – 1907) è stato un politico italiano. BiografiaFiglio del ricco possidente Guglielmo Ponticelli e di Luisa Pierini, collaborò attivamente con il padre, insieme al fratello Stefano, alla gestione delle proprietà terriere nella Maremma grossetana e all'amministrazione del patrimonio familiare.[1] La divisione della terra alla morte di Guglielmo tra i figli e la famiglia Pallini ha posto le basi per lo sviluppo agricolo e urbanistico della piana di Grosseto nella prima metà del XX secolo.[2] Suo nipote fu l'avvocato e deputato Francesco Ponticelli.[1] Carlo fu consigliere comunale a Grosseto e venne eletto sindaco della città nel 1895.[1] L'11 giugno 1896 inaugurò l'acquedotto che riforniva Grosseto con l'acqua delle Arbure di Castel del Piano, dopo un percorso di 51 km.[3] Quello stesso anno donò insieme alla moglie Maria Annunziata i materiali per realizzare il monumento ai caduti del Risorgimento su progetto degli ingegneri Ippolito e Giuseppe Luciani.[3] Fu inoltre nominato ispettore ufficiale da parte dei Lorena delle loro proprietà nel Regno d'Italia.[1] Dal 1905 al 1906 fu sindaco di Siena, contribuendo a fornire anche la città del Palio di un acquedotto che prendeva le acque da Vivo d'Orcia.[1] Note
Bibliografia
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