Carlo Mattrel
«Era un professionista di rara serietà; studiava tutto, si allenava come un certosino, non lasciava nulla al caso.» Carlo Mattrel (Torino, 14 aprile 1937 – Front, 25 settembre 1976) è stato un calciatore italiano, di ruolo portiere. Era affettuosamente soprannominato Carletto.[2] BiografiaSposato con Grazia,[2] la coppia ebbe due figli. Ritiratosi dallo sport, intraprese l'attività di imprenditore metalmeccanico fino alla prematura scomparsa avvenuta nel 1976, a trentanove anni, a seguito di un incidente stradale[2] avvenuto in località Front Canavese: la sua auto si schiantò contro una betulla e Mattrel sbatté la testa sul parabrezza;[3] morì sul colpo nonostante il rapido soccorso di un anestesista.[3] Caratteristiche tecnicheAtleta longilineo, era capace di piazzarsi bene fra i pali ed era dotato di grande agilità.[3] CarrieraClubMosse i primi passi nelle giovanili della Juventus e, nella sessione di mercato di ottobre 1956, fu mandato in prestito all'Anconitana sotto la guida tecnica dell'ex capitano bianconero Carlo Parola[4]; con la squadra marchigiana vinse il proprio girone di Serie D per poi tornare a Torino. Giocò sette stagioni sotto la Mole, salvo una parentesi di una stagione in prestito al Palermo nel 1961-62 (34 presenze in campionato), rientrando nella trattativa che portò Roberto Anzolin a Torino.[5] Alla Juventus vinse tre scudetti nel 1958 – quello della prima stella –, 1960 e 1961 oltreché due edizioni della Coppa Italia, nel 1959 e 1960. Durante l'annata a Palermo fece registrare la più lunga striscia di partite con reti inviolate della storia rosanero: cinque partite contro Udinese, Vicenza, Torino, Bologna e SPAL – in quest'ultima parò due calci di rigore.[6] Nella stessa stagione parò otto rigori su dieci – uno dei due subìti fu respinto ma non trattenuto, a San Siro contro l'Inter, dopo averne neutralizzato già uno. Rientrato a Torino, venne progressivamente relegato al ruolo di riserva di Anzolin. Nel 1965-1966 passò al Cagliari rimanendovi due stagioni, in cui, nella seconda, perse il posto da titolare a vantaggio di Adriano Reginato a causa di un problema alla schiena.[3] Con i cagliaritani Mattrel ha anche una esperienza nel campionato nordamericano organizzato nel 1967 dalla United Soccer Association e riconosciuto dalla FIFA, in cui i sardi giocarono nelle vesti del Chicago Mustangs, ottenendo il terzo posto nella Western Division.[7] Si trasferì quindi alla SPAL del presidente Paolo Mazza. A Ferrara iniziò la stagione 1967-1968 titolare per poi finire fuori rosa in un'annata che vide la squadra ferrarese retrocedere in Serie B. Quindi, nel 1969, decise per il ritiro e ritornò nella sua Torino. Oltre alle 158 presenze in Serie A, disputò anche 27 partite di Coppa Italia, 4 partite di Coppa dei Campioni e una partita di Coppa delle Coppe. NazionaleDopo due presenze con la nazionale giovanile e una con la nazionale B,[3] mentre giocava con il Palermo conquistò un posto nella nazionale maggiore esordendo nel 1962 nell'incontro premondiale Belgio-Italia (1-3). Convocato nella lista dei 22 giocatori per la spedizione mondiale di Cile 1962, disputò da titolare la partita Cile-Italia 2-0 che fu anche la sua ultima in maglia azzurra, dopo aver collezionato anche 3 presenze nella nazionale giovanile, 3 nella nazionale militare e 2 nella nazionale B. StatisticheCronologia presenze e reti in nazionale
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