Caratteristiche diagnostiche del suolo secondo USDACaratteristiche diagnosticheCambiamento abrupto di tessituraIndica un rapido cambiamento, con la profondità, del contenuto di argilla; si verifica di frequente al limite fra un epipedon ochrico e un orizzonte diagnostico albico o argillico. Carbonati secondariSono degli accumuli di carbonato di calcio che ha subito una traslocazione all'interno del suolo seguita da rideposizione sotto forma di aggregati (noduli, masse, concrezioni) o di rivestimenti sulle superfici dei ped, delle singole particelle di suolo o dei frammenti rocciosi. Coefficiente di estensione lineare (COLE)Il COLE è il rapporto fra la differenza di lunghezza di una zolla di terra allo stato umido (Lm) e allo stato secco (Ld) e la lunghezza allo stato secco.
Il COLE fornisce una misura di quanto il suolo si può contrarre se secco e gonfiare se umido; varia in dipendenza del contenuto di argille a reticolo espandibile, particolarmente abbondanti nei suoli appartenenti all'ordine dei vertisol. Il valore del COLE di un particolare orizzonte moltiplicato per il suo spessore in centimetri dà l'estensione lineare. Condizioni aquicheUn suolo è soggetto a condizioni aquiche quando è soggetto, temporaneamente o permanentemente, a saturazione idrica, cioè quando l'acqua nel suolo è ritenuta ad una tensione maggiore o uguale a 0; tali condizioni vengono indicate da screziature redox, vale a dire da zone di accumulo di ossidi di ferro, alluminio o manganese alternate a zone in cui questi elementi sono stati ridotti e mobilizzati. Vengono identificati tre tipi di saturazione idrica:
La saturazione idrica in un terreno può essere dovuta a:
Contatto litico e paraliticoUn contatto litico è costituito da un limite fra un suolo e il materiale non pedogenizzato sottostante, nel caso in cui detto materiale sia roccioso e coerente; nel caso di materiale non roccioso, si parla di contatto paralitico. Contatto petroferricoUn contatto petroferrico è un limite fra un suolo e uno strato sottostante di materiale indurito da minerali di ferro e privo o molto povero di sostanza organica. Digitazioni di materiale albicoSono costituite da penetrazioni di materiale albico nell'orizzonte di suolo sottostante (argillico, kandico o natrico) per almeno 5 cm. I materiali albici (dal lat. albus, bianco) indicano, dei componenti del suolo che derivano da eluviazione di minerali argillosi e di ossidi di Fe o Al; in questo modo, il colore viene determinato esclusivamente dalla colorazione dei minerali primari di sabbia o di limo. DurinodiNoduli induriti o cementati da silice. Materiali organiciSono materiali che si rinvengono nei suoli organici (Histosol); si possono distinguere in vari tipi, a seconda dell'origine e del grado di decomposizione:
Materiali sulfidiciMateriali che contengono dei composti ossidabili dello zolfo, con pH minore di 3,5; tipicamente, i materiali sulfidici si accumulano in suoli di paludi costiere con falda acquifera salata. Se drenati e quindi ossidati, i composti sulfidici producono acido solforico e il pH precipita a valori anche inferiori a 2.[1] Minerali alterabiliMinerali del suolo che possono ancora subire alterazione. In caso di suoli a regime di umidità udico (clima umido), ad esempio, sono considerati tali i minerali argillosi a struttura 2:1. Un esempio di minerale non alterabili è ad esempio il quarzo. Orizzonti diagnosticiGli orizzonti diagnostici sono dei particolari strati di suolo, non necessariamente coincidenti con gli orizzonti genetici, che presentano particolari caratteristiche quantitative che forniscono informazioni riguardo ai fattori di formazione che hanno influenzato la pedogenesi. PermafrostÈ uno strato di suolo caratterizzato da temperatura sempre inferiore al punto di congelamento dell'acqua; può avere consistenza dura o sciolta. PlintiteUna plintite è un miscuglio soffice di argilla, quarzo e ossidi di ferro, povera di sostanza organica, tipico dei suoli di clima tendenzialmente caldo. Può, dopo numerosi cicli di inumidimento e disseccamento, indurirsi irreversibilmente diventando una petroplintite. Proprietà andicheDal giapponese an do, suolo scuro. Indicano la presenza di grosse quantità di composti amorfi come allofane, imogolite o composti alluminio-humus. Sono caratteristiche dei suoli vulcanici (molto spesso scuri, donde il nome) ricchi di vetro vulcanico. Regimi di temperaturaNella tassonomia USDA i regimi di temperatura vengono descritti dalla temperatura media del suolo nella zona più superficiale (5–100 cm), ossia quella più interessata dalla radicazione delle piante. In pratica, la temperatura di riferimento è quella alla profondità di 50 cm, che costituisce la sezione di controllo per quanto riguarda la temperatura; nel caso di suoli meno profondi, la temperatura si misura in corrispondenza del contatto con la roccia. La temperatura media annuale del suolo è strettamente correlata con la temperatura media dell'aria, anche se la relazione non è sempre lineare; esistono inoltre differenze riguardo alle escursioni termiche fra i mesi estremi, che nel suolo sono più contenute.[2] Dove non esistono stazioni di rilevamento per la misurazione della temperatura nel suolo (come succede nella maggior parte dei casi), queste vengono dedotte dalle medie termiche misurate nell'aria (il suolo ha una temperatura media maggiore di circa 1 °C rispetto ad essa).[3] Vengono identificati vari regimi di temperatura:
Regimi di umiditàI regimi di umidità in un suolo vengono definiti tramite l'analisi dei rapporti fra suolo e acqua, consentendo così di prendere in considerazione il fattore climatico nella valutazione di un suolo. Sono utilizzate per definire livelli tassonomici anche molto elevati. NoteBibliografia
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