Callimico goeldii
Il tamarino di Goeldi o tamarino saltatore o callimico (Callimico goeldii Thomas, 1904) è un primate platirrino della famiglia dei Cebidi. È l'unica specie del genere Callimico (Miranda Ribeiro, 1922). Venne inizialmente classificato in una famiglia a sé stante, i Callimiconidae: in seguito, venne accorpato all'allora famiglia dei Callitricidi, attualmente declassata a sottofamiglia dei Cebidi. Deve il nome al suo scopritore, Emil August Goeldi. DistribuzioneVive nella regione amazzonica di Brasile, Colombia, Ecuador, Perù e Bolivia. Preferisce le aree con folto sottobosco, bambù e vegetazione alta non eccessivamente folta. DescrizioneDimensioniMisura circa mezzo metro di lunghezza, di cui più di metà spetta alla coda, per un peso di circa 600 g. AspettoIl pelo è bruno scuro o nero, a volte con una macchia bianca sul collo o sulla faccia. Su collo e spalle il pelo è più lungo, a formare una sorta di gualdrappa. A volte sulla coda sono presenti degli anelli più chiari, difficilmente distinguibili a una prima occhiata. Le unghie sono tutte appuntite per una maggiore presa su superfici lisce, fatta eccezione per l'unghia del pollice, che è larga e appiattita. BiologiaVive in gruppetti comprendenti 5-6 individui, che si muovono stando a poca distanza l'uno dall'altro nell'ambito di un territorio di circa 50 ettari, mantenendosi in contatto grazie a una serie di richiami acuti, spesso anche ultrasuoni non percepibili all'orecchio umano. Spesso questi animali formano gruppi polispecifici con altre specie di uistitì e tamarini, probabilmente poiché gli animali di questa specie non hanno visione tricromatica completa, ossia vedono in bianco e nero. AlimentazioneDurante la stagione delle piogge, si nutrono principalmente frutta, insetti e piccoli vertebrati: durante la stagione secca, invece, ripiegano su varie specie di funghi commestibili. Sono le uniche scimmie del Nuovo Mondo a dipendere da questa fonte di cibo. RiproduzioneIl ciclo estrale dura 23 giorni, con un periodo fertile di una settimana. A differenza di molte specie di primati, la femmina può portare a termine con successo due gravidanze l'anno. La gestazione dura tre mesi e mezzo, al termine dei quali nasce un unico cucciolo, che viene svezzato a tre mesi d'età e raggiunge la maturità sessuale a 14 mesi: già a due mesi però il cucciolo può nutrirsi da solo, acquistando una certa indipendenza. Per le prime due settimane è la madre a trasportare il cucciolo, mentre per la terza settimana è il maschio: dopo il mese d'età, è l'intero gruppo a prendersi cura del cucciolo. La speranza di vita di questa specie, in cattività, può sfiorare i 20 anni. Bibliografia
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