CalegariI Calegari o Callegari sono stati un'importante famiglia di scultori a Brescia e nei territori attigui dalla seconda metà del Seicento alla fine del Settecento. Ai vari componenti della famiglia sono attribuibili innumerevoli opere, soprattutto statue ed elementi decorativi in chiese e palazzi della città e dei dintorni, fino a Manerbio, Chiari e a volte anche a Bergamo. La loro arte barocca si sostituisce man mano, dalla fine del Seicento, a quella di carattere rinascimentale dei loro "predecessori", i Carra, diventando nel Settecento i veri e propri "scultori della città" di Brescia. Si distinguono solitamente quattro membri fondamentali:
A questi, comunque, sono da aggiungere altri nomi, meno noti, come Luca Calegari e Gelfino Calegari, più altri ancora quasi del tutto sconosciuti, così come poco note sono le loro opere, solitamente sparse in città e in altri luoghi sotto forma di statue, ornamenti, balaustre e stucchi, spesso di scarso o poco rilevante valore. Numerose opere dei Calegari oggi non esistono più o, perlomeno, sono andate disperse: siccome la maggior parte dei loro lavori, come comunque quelli di ogni scultore dell'epoca, riguardava soprattutto la realizzazione di ornamenti e sculture per chiese ed edifici religiosi, in epoca neoclassica questi ultimi furono interessati da numerosi, spesso anche radicali rifacimenti, subendo a volte vere e proprie "epurazioni" dal disordinato e ambiguo gusto barocco, con conseguente distruzione o dispersione delle opere al loro interno. Attualmente, comunque, si conserva ancora una notevole quantità di lavori, che spaziano da elementi di bassa rilevanza a veri e propri capolavori. Il membro in assoluto più conosciuto della famiglia è Antonio Calegari, autore di importanti opere d'arte, il cui operato rimarrà come vero simbolo del barocco bresciano settecentesco in ambito scultoreo. Santo Calegari il VecchioNato a Brescia nel 1662 e qui morto nel 1717, è il "capostipite" della tradizione di famiglia, colui che per primo si distacca dallo stile rinascimentale degli scultori Carra. Si forma artisticamente a Roma nella bottega di un allievo di Alessandro Algardi, importante scultore della Roma berniniana seicentesca, portando nell'arte della Brescia rinascimentale i primi atteggiamenti di mobilità e vivacità delle opere. I suoi lavori sono spesso un poco grossolani, a volte con particolari esagerati, ma nello spirito complessivo si nota già una direzione differente da quella rinascimentale, ormai ben assodata. Le forme sono talvolta agili nei movimenti e molti putti, sebbene ancora modellati con un senso di gravezza, sono mirati a godere di morbidezze e fluidità mai pensate prima. A Santo Calegari il Vecchio è riconducibile uno scarso numero di opere, spesso a lui attribuite solo per tradizione, molte delle quali oggi anche perdute poiché, come detto in partenza, rimosse in epoca neoclassica:
Antonio CalegariFiglio di Santo Calegari il Vecchio è il membro più noto e rappresentativo della famiglia di scultori, la cui opera rimane simbolo del barocco bresciano settecentesco in ambito scultoreo. Alessandro CallegariFratello di Antonio, nasce a Brescia nei primi anni del Settecento e qui muore nel 1765 circa. Santo Calegari il GiovaneNato a Brescia nel 1722 e qui morto nel 1781, figlio di Antonio. Della sua formazione si sa molto poco e si conoscono solo alcune opere:
Luca Giuseppe CalegariFiglio di Antonio e quindi fratello di Santo Calegari il Giovane nacque nel 1731 e morì nel 1808 circa. Si ricorda per poche opere, soprattutto legate all'attività dei parenti:
Gelfino CalegariFiglio di Alessandro, nacque nel 1737 e morì nel 1793. È quasi del tutto sconosciuta la sua biografia, ma probabilmente ha sempre vissuto a Bergamo. Fra le poche opere a noi note si ricordano:
Albero genealogico
NoteBibliografia
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