Cairn di Gavrinis
Il cairn (o tumulo) di Gavrinis è un monumento megalitico dell'isola francese di Gavrinis, isola del golfo del Morbihan, in Bretagna: si tratta di una camera funeraria risalente al IV millennio a.C.[1][2][3] (Neolitico) e rinvenuta nel 1835[1] È il sito megalitico più alto della Bretagna[2] e il più lungo dolmen della Francia.[4] Il sito è classificato come monumento storico dal 1901.[5] UbicazioneIl cairn si trova nella parte meridionale dell'isola di Gavrinis.[6] CaratteristicheIl dolmen misura circa 16[4] metri in lunghezza e ha un diametro di 50 metri[1]. È costituito da un corridoio lungo 14 metri[1][2], formato da 29 pietre[1][4] e che conduce alla camera funeraria[2][4] di circa 2,5 di diametro[1] e formata da 50 pietre[1] (la più pesante delle quali pesa circa 17 tonnellate[1]). 23 delle 29 pietre del corridoio sono incise con motivi a spirale raffiguranti, tra l'altro, scudi (il motivo più ricorrente[7]), divinità, asce (presenti in due forme distinte[7]), croci, corna, ecc.[1][2][3][7][8][9] StoriaScavi e studiIl sito fu esplorato "ufficialmente" per la prima volta nel 1832 dal proprietario dell'isola di Gavrinis.[10] Tre anni dopo, il sito fu visitato da Prosper Mérimée, ispettore dei monumenti storici, che ricavò alcuni appunti[10], pubblicati l'anno seguente[8]. In questi appunti, Mérimée si pronunciò in questi termini[8]: (FR)
«Ce qui distingue le monument de Gavrinis de tous les dolmens que j'ai vus, (IT)
«Ciò che distingue il monumento di Gavrinis da tutti i dolmen che ho visto Sempre nel 1835, iniziarono anche i primi scavi.[1] I primi studi sul cairn furono poi fatti tra il 1881 e il 1886 da G. de Closmadeuc[10] e tra il 1925 e il 1927 dall'archeologo Zacharie Le Rouzic[1][10], che fece intraprendere anche un'opera di restauro[1]. Studi sul cairn di Gavrinis furono effettuati in seguito tra il 1960 e 1970 dall'archeologo Charles Tanguy-Le Roux, direttore dell'istituto delle antichità della Bretagna.[2] Tra il 1978 e il 1984, il monumento fu sottoposto a restauro.[3] Nel 1984, fu notata la somiglianza tra i disegni del soffitto del cairn con quelli di altri monumenti megalitici, la Table des Marchands e la grotta di Er Grah[2] e ciò fece supporre che in origine questi disegni facessero parte di un altro monumento megalitco, ben più antico[2]. Secondo l'archeologo Charles Tanguy-Le Roux, si sarebbe trattato di tre parti che avrebbero formato un tempo un menhir alto 14 metri, che si sarebbe trovato nei pressi del grande menhir spezzato di Locmariaquer.[2] Le pietre scolpitePietra n. 8La pietra n. 8 presenta un motivo centrale a forma di scudo[4][9], che potrebbe simbologgiare una divinità antropomorfa[4]. Pietre n. 9La pietra n. 9 presenta nella sua sommità due scudi.[9] Data la particolare struttura dei disegni di questa pietra il pittore cubista Albert Gleizes non esitò a scomodare paragoni con i dipinti dei pittori italiani Daddi e Cimabue.[9] Pietra n. 16La pietra n. 16, che si trova nel lato sinistro in fondo alla camera funeraria[9] presenta nella sua parte centrale uno scudo[9] e nella sua parte inferiore due asce[9]. Pietra n. 18La pietra n. 18, che si trova in posizione laterale rispetto alla camera[9] presenta tre fori che hanno fatto pensare allo stesso Mérimée alla figura di un fantasma[9] In realtà si tratterebbe del risultato di un processo di erosione.[9] La pietra presenta un tracciato a forma di "V" nella parte superiore e dei disegni simile a delle spirali nella parte inferiore.[9] Note
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