La necessità della neofondata CAMS, costituita nel 1920 dall'imprenditore milaneseDomenico Lorenzo Santoni[2], di espandere la propria clientela nel mercato dell'aviazione militare, esortò l'ingegnereRaffaele Conflenti, da poco insediatosi a capo dell'ufficio tecnico[3], ad avviare lo sviluppo di un nuovo modello di idrocaccia monoposto basandosi sull'esperienza e sul progetto del precedente CAMS 30 biposto ma dalle dimensioni ridotte.
L'unico abitacolo, aperto e destinato al pilota, era posizionato nello scafo davanti all'ala inferiore, mentre il motore, racchiuso in una gondola ai cui lati erano collocati i due radiatori anulari, era sospeso tra i due piani alari.[1]
Il prototipo, in seguito indicato come CAMS 31 Type 22, venne costruito negli stabilimenti di Saint-Ouen affacciati alla Senna e, equipaggiato con un motore V8Hispano-Suiza 8Fb da 300 hp (220 kW), portato in volo per la prima volta nel 1922, partendo da uno dei laghetti siti nelle adiacenze di Triel-sur-Seine con ai comandi il pilota collaudatoreErnest Burri. Le prove in volo rivelarono però che il velivolo risultava sbilanciato e pericoloso da pilotare se non alle alte velocità, di conseguenza venne avviata la costruzione di un secondo prototipo, il CAMS 31 Type 23, che ovviasse a tali carenze.[1][4]
Gli interventi sul Type 23 si concentrarono sulla velatura, la quale pur conservando la stessa superficie alare aveva piani alari dall'apertura ridotta e più elevata corda. Portato in volo nel corso del 1923, malgrado gli sforzi profusi per rendere la macchina più facile da pilotare, il Type 23 non fece registrare i risultati previsti e venne deciso di abbandonare ogni altro sviluppo[1], tra i quali una prevista ma mai realizzata variante destinata al mercato civile, indicata come CAMS 31P, e adatta a ricoprire compiti di aereo postale.