Biotopo Fiavé
Il Biotopo Fiavé è un'area naturale protetta del Trentino-Alto Adige istituita nel 1988. Occupa una superficie di 137,25 ha (1,3725 km²) nella Provincia autonoma di Trento.[1] L'area del biotopo è considerata Sito di Importanza Comunitaria (codice SIC IT3120068) per la presenza di una delle più vaste torbiere del Trentino e come luogo di nidificazione, sosta o svernamento di varie specie di uccelli, anche protette.[2] TerritorioIl Biotopo Fiavé è situato nelle giudicarie esteriori sul territorio del Comune di Fiavé. L'area si trova ai piedi del Monte Cogorna e accanto al Monte Misone, la zona un tempo occupata dal lago Carera. Storia14 000 anni fa nella zona era presente un lago, che ora viene chiamato lago Carera, profondo circa 20 metri e generato da uno sbarramento morenico, con gli anni per erosione della morena da parte del fiume emissario il lago si è lentamente prosciugato favorendo la formazione di una zona paludosa e la crescita della vegetazione che ha dato origine, con i suoi resti, alla formazione di uno strato torboso. A partire dal III millennio a.C. la zona è stata soggetta a vari insediamenti da parte dell'uomo. A iniziare dal XVIII secolo la palude è stata sottoposta ad una bonifica e dal 1853 a estrazione della torba. Il 15 luglio 1988 l'area è stata dichiarata zona protetta e successivamente è stato creato un percorso didattico che permette la visita del Biotopo. FaunaNel biotopo è presente una grande varietà di animali selvatici. In esso nidificano una grande varietà di uccelli acquatici tra cui: il germano reale, la gallinella d'acqua, la folaga, la cutrettola, la cannaiola verdognola, la cannaiola, il cannareccione, e il migliarino di palude ed è anche un importante luogo di riproduzione per anfibi come il rospo comune, la rana verde e la rana montana. È possibile anche osservare il passaggio di alcuni caprioli provenienti dalle montagne limitrofe.È stata inoltre documentata nei pressi del Biotopo la prima riproduzione certa dello sciacallo dorato. Tre, o forse cinque gli esemplari che ad oggi abitano stabilmente l'area. Tra dicembre 2020 e gennaio 2021, infatti, a seguito di segnalazioni relative a presunti avvistamenti nella zona di Fiavé nel corso del 2020, sono stati ripresi dalle fototrappole due esemplari insieme e in seguito, a gennaio 2021, è stata comprovata l’avvenuta riproduzione in un bosco del Biotopo. Il nuovo nucleo, che oramai vive qui in maniera sedentaria, conta almeno tre esemplari avvistati direttamente, ma, a seguito ad una verifica effettuata tramite stimolazione acustica nell'estate 2021, pare che gli animali siano cinque individui in totale. FloraAll'interno del biotopo sono presenti una gran quantità di specie vegetali alcune delle quali sono molto rare. L'area comprende diversi tipi di terreno e in relazione ad esso vi sono diversi tipi di vegetazione. Si può trovare una vegetazione palustre con canneti popolati da cannucce di palude e da grandi carici come il Carex elata e il Carex rostrata, inoltre sono presenti terreni di torbiere, prati umidi e boschetti di salice cinerino. Nel biotopo sono presenti anche specchi d'acqua in cui crescono le ninfee. Sito archeologicoAll'interno del biotopo è presente un sito archeologico dove sono stati effettuati importanti ritrovamenti di reperti preistorici e dichiarato nel 2011 Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO insieme ad altri 111 siti archeologici presenti sulle Alpi. Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|