Un cronista anonimo francese riporta che Bianca (Blanche) era la femmina secondogenita (in vita) di Luigi IX il Santo e di sua moglie Margherita (li rois Loois...[et] Marguerite la fille au conte de Provence), che poi avrebbe sposato l'erede al trono di Castiglia.[1] Il cronista Matteo di Parigi riporta la nascita della figlia di Luigi IX, in Palestina senza precisarne il nome, ma dato il periodo della nascita, gli storici tendono ad identificarla con Bianca.[1]
Il 30 novembre 1268, a Burgos, secondo il Chronicon de Cardeña si sposarono (Infant D. Ferrando con Doña Blanca fija del Rey de Francia) Bianca e Ferdinando de la Cerda (1255-1275), figlio maschio primogenito del re di Castiglia e León e anche Re dei Romani (imperatore, non ancora incoronato del Sacro Romano Impero Germanico), Alfonso X il Saggio e di Violante d'Aragona (1236-1301), figlia del re d'Aragona, Giacomo I e della principessa ungherese Violante,[5] dopo che era stato formalizzato un contratto di matrimonio, il 28 settembre 1266, a Saint-Germain-en-Laye tra (Donum Fernandum primogenitum Domini…Alfonsi…Electi in Regem Romanorum necnon et Castellæ, Toleti, Legionis, Galeciæ, Sibil. Cordub. Murc. Giem. et Alguarb. Regis e Dominum Ludovicum …Regem Franciæ…dominam Blancham filiam suam).[6]
Nel 1274, il re di Castiglia, Alfonso X nominò il marito di Bianca, Ferdinando reggente del trono di Castiglia; mentre il padre si trovava in Provenza a trattare con il papa Gregorio X, nel 1275, le truppe dei Merinidi, dopo aver conquistato il Maghreb, sbarcarono sulle coste andaluse, per tentare di invadere il regno di Castiglia; Ferdinando, in assenza del re, si mise alla testa dell'esercito per far fronte all'esercito invasore. Prima ancora di scontrarsi coi musulmani però Ferdinando, come riportato dagli Annali toledani[7] e anche dalle Chronicon de Cardeña, Chronicon Domini Joannis Emmanuelis e la Cronaca di Guglielmo di Nangis,[8] trovò la morte, a causa di una forte febbre, e suo fratello Sancho gli subentrò alla testa delle truppe riportando la vittoria.
La morte di Ferdinando creò un problema di successione, perché Alfonso X, ignorando i diritti dei figli di Bianca e Ferdinando, Alfonso e del suo fratello Ferdinando, nato postumo, nominò nuovo erede al trono il suo figlio maschio secondogenito, Sancho. Secondo la Cronaca di Guglielmo di Nangis,[8] il nonno, Alfonso X il Saggio (avi sui Alphonsi regis), privò Alfonso e il suo fratellino, Ferdinando (Alphonsum et Ferrandum), figli dell'erede al trono (Ferrandus regis Castellæ primogenitus), di tutti i loro diritti alla successione al trono di Castiglia.[6]
Bianca, dopo la morte del marito, Ferdinando, fu addirittura imprigionata.[6] e chiese aiuto al fratello, il re di Francia, Filippo III l'Ardito, che inviò ambasciatori per protestare e, nello stesso tempo, per invadere la Castiglia, mise assieme un esercito che in Castiglia tuttavia non arrivò mai, fermandosi a Pau, mentre i suoi figli, Alfonso e Ferdinando de la Cerda, furono protetti solo dalla nonna paterna, Violante. Bianca, nel 1277, riuscì a raggiungere la Francia, riparare alla corte del fratello, Filippo III, da dove continuò a battersi per il diritto di suo figlio, Alfonso a salire sul trono di Castiglia. Nel frattempo, la suocera, Violante d'Aragona, aveva fatto mettere al sicuro i due nipoti (i figli di Bianca), Alfonso e Ferdinando, in Aragona dal fratello Pietro III, che li protesse e custodì nella fortezza di Játiva, dove a tutti gli effetti furono prigionieri del prozio Pietro III.[6]
A causa del conflitto che oppose i suoi figli, gli infanti de la Cerda al re di Castiglia, Sancho IV, Bianca non rientrò più in Castiglia, ma visse alla corte di Parigi, per ritirarsi, in tarda età, nel Monastero delle Clarisse dell'Ave Maria, a Faubourg Saint-Marcel,[9] dove morì nel giugno 1320 e dove fu inumata".[1] Poi trasferita alla Basilica di Saint-Denis.[10]
Alfonso de la Cerda (1271-1327), noto anche come Alfonso il Diseredato, che per circa vent'anni si batté per far valere i suoi diritti sul trono di Castiglia.
Ferdinando (1272-1333), sposò, nel 1308, Giovanna Núñez di Lara (1286-1351), detta la Palomilla figlia di Giovanni Núñez di Lara, detta il Gordo, signore di Lara e sovrano di Biscaglia e di Teresa Álvarez de Azagra Signora di Albarracín. Giovanna, dal 1303, era vedova del prozio di Ferdinando, Enrico (1230-1303), detto Il Senatore, figlio di Ferdinando III di Castiglia, e nel 1315, alla morte del fratello, divenne signora di Lara, Lerma, Villafranca, Dueñas, Fuente-Empudia, Torrelobatón e Herrera, e Signora sovrana di Biscaglia. Ferdinando, dopo che il fratello Alfonso, nel 1304, aveva rinunciato ai suoi diritti al trono di Castiglia, si schierò tra i sostenitori di Maria di Molina, tutrice prima del figlio, Ferdinando IV di Castiglia e poi del nipote, Alfonso XI di Castigliail Giusto, e, nel 1320, divenne primo maggiordomo del regno. Dall'unione di Ferdinando e Giovanna nacquero quattro figli:
Giovanni (1314-1350), signore di Lara dal 1322, fu primo alfiere di Alfonso XI di Castigliail Giusto, dal 1328 al 1332. Sposatosi, nel 1331, con Maria Diaz de Haro, Signora sovrana di Biscaglia, anche lei discendente da Alfonso X di Castiglia. Giovanni si ribellò ad Alfonso XI di Castiglia, che lo sconfisse e lo perdonò ridandogli l'incarico di primo alfiere, dal 1336 al 1350; ma dopo la morte di quest'ultimo cercò di proteggere, senza successo,[12] l'amante di lui, Eleonora di Guzmán, dal nuovo re, Pietro I di Castiglia. Giovanni morì di peste. Giovanni da Maria ebbe quattro figli, mentre altri due, illegittimi, li ebbe da Mayor de Leguizamón:
Isabella (1335-1361), che, nel 1354, sposò il principe di Aragona, Giovanni (circa 1330–1358), figlio di Alfonso IV di Aragona e di Eleonora di Castiglia che fu assassinato per ordine di suo cugino, il re di Castiglia, Pietro il Crudele. Dopo la morte (1359) della sorella, Giovanna, divenne signora di Lara e Signora sovrana di Biscaglia, ma fu imprigionata dal re Pietro I, prima a Castrojeriz e poi a Jerez, dove divise la cella con la regina di Castiglia, Bianca di Borbone, che il re Pietro I aveva fatto incarcerare. Isabella fu avvelenata, in prigione, molto probabilmente per ordine di Pietro I
^Gli Annali toledani sono una serie di annali, raccolto in tre parti riguardanti il regno di Toledo, il primo narra il periodo che inizia con la creazione della Contea di Castiglia, sino al 1219, il secondo termina col 1250 ed il terzo arriva sino al secolo XIV.
^abIl titolo esatto della Cronaca di Guglielmo di Nangis è Chronique des rois de France et de Vies de Saint Louis et de ses frères, Philippe le Hardi et Robert.