Nei primi anni del Seicento fu impegnato in varie missioni in Giamaica e a Porto Rico, dove nel 1620 ottenne la nomina di vescovo.[1] Nel Nuovo Mondo ebbe modo di comporre un elevato numero di versi, parte dei quali andarono distrutti nel 1625 durante l'assalto degli olandesi che diedero fuoco alla sua biblioteca.[2]
Opere
Oltre all'opera El divino Christiados andata perduta, di Balbuena sono giunti sino a noi tre grandi poemi: La Grandeza Mexicana pubblicato nel 1604, composto da liriche eleganti che descrivono le bellezze naturali e le ricchezze materiali del Messico, allora ribattezzato "Nuova Spagna". I settori studiati e presentati al lettore furono svariati, dato che Balbuena inserì dettagli sul clima, sulla geografia, sull'architettura, sui tipi umani, sulla vegetazione, sugli animali, ecc.[2]
Il poema è caratterizzato dalla presenza di molte metafore, giochi di parole, aggettivi maestosi, al punto da venir considerato uno degli scritti in stile barocco più riusciti.
Il secondo poema sopravvissuto nel tempo è la collezione di eglogheSiglo de Oro en las selvas de Erifile ispirata dall'Arcadia di Sannazzaro, mentre il terzo documento dell'attività letteraria di Balbuena è il voluminoso El Bernardo o la victoria de Roncesvalles stampato nel 1624, in cui si nota l'influenza di Ludovico Ariosto. L'opera è formata da ben quarantamila versi e si rivela più che altro uno zibaldone di elementi compositi, dalle tracce di classici e di autori italiani sino a frammenti cavallereschi e romanzeschi.
Profondo conoscitore sia degli autori latini sia di quelli italiani, ammiratore del Petrarca e del Tasso, Balbuena si dimostrò un abile costruttore di versi.
Il vertice lirico delle sue opere è visibile nell'intenso gusto naturalistico e in una peculiare percezione coloristica, ispirati dalle visioni delle bellezze del Nuovo Mondo, immerse su un fondo tendente al malinconico.[3]
Opere principali
Grandeza mexicana del bachiller Bernardo de Balbuena, dirigida al ilvstrísimo Y Reverenisimo Don Fr. García de Mendoza y Zuñiga, Arzobispo de México. Del Colegio de su Magestad, Messico, Melchior Ocharte, 1604;
Grandeza Mexicana del Bachiller Bernardo de Balbuena, dirigida al excelentísimo don Pedro Fernández de Castro, Conde de Lemos, y Andrade, Marques de Sarria, y Presidente del Real Consejo de Indias, Messico, Diego López Dávalos,1604;
Siglo de oro en las selvas de Erífile; del dotor Bernardo de Balbuena...; en que se describe una agradable y rigurosa imitación del estilo pastoril de Teócrito, Virgilio y Sanazaro..., Madrid, 1608;
El Bernardo o Victoria de Roncesvalles : poema heroyco del doctor don Bernardo de Balbuena abad maior de la isla de Iamayca ..., Madrid, 1624;
Grandeza mexicana y fragmentos del Siglo de oro y El Bernardo, Messico, 1941;
Siglo de Oro en las selvas de Enfile, José Carlos González Boixo, Xalapa, Universidad Veracruzana, 1989.
Poesía lírica, Matías Barchino, Ciudad Real, Biblioteca de Temas y Estudios Manchegos-Diputación de Ciudad Real, 2000.
Note
^Bernardo de Balbuena, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 28 maggio 2018.