«Il passato non è, ma ce lo pinge la cruda rimembranza; il futuro non è, ma ce lo pinge l’indomita speranza; il presente solo è, ma in un baleno cade dal nulla in seno, sicché la vita è, appunto, una memoria, una speranza, un punto.»
Bernardino Salvatore Re[1] (Favara, 23 ottobre 1883 – Lipari, 15 gennaio 1963) è stato un vescovo cattolico e poeta italiano.
Biografia
Il suo nome di battesimo era Salvatore. Il padre era muratore e fabbro, titolare di un'impresa edile che costruì nel suo paese il bevaio della Giarritella tra il 1885 e il 1886. Dopo essere stato ordinato sacerdote, divenne provinciale dei Cappuccini della Sicilia e in seguito vescovo a Monreale il 20 maggio 1928. Assegnato alla diocesi di Lipari, subentrò al vescovo Paino che aveva iniziato a dividere l'unica parrocchia in sedici. Svolse per 35 anni l'apostolato, rinunziando al trasferimento in altre diocesi più importanti.
Di grande intelligenza, d'impegno poderoso e magnifico predicatore, pose in essere innumerevoli e prestigiose realizzazioni. A lui spettò completare l'organo della cattedrale della sua diocesi, il più grande d'Italia ed il quarto dell'Europa con i suoi 177 tasti. Colto e gentile, fu ammirato per il modo di porgere il messaggio evangelico. Chiamato alle armi, obbedì per amore di patria, seppur contrario alla guerra. Morì ottantenne il 15 gennaio 1963 e venne sepolto nella cattedrale San Bartolomeo di Lipari[2].
Genealogia episcopale
La genealogia episcopale è:
Note
Bibliografia
- G. Cilona, Uomini di Favara, Siculgrafica s. c., 2009.
- G.Cilona - E.Cilona, "Un Vescovo di Scoglio con gli occhi a Dio e le braccia ai fratelli,Tip. Eurografica, Favara, 2018.
Collegamenti esterni