Bennone di Metz
Bennone di Metz, o anche Benno di Einsiedeln (in francese Bennon o Benoit) (Svevia, ... – Abbazia di Einsiedeln, 3 agosto 940), fu un monaco svevo, fondatore dell'Abbazia di Einsiedeln, che divenne vescovo di Metz; è considerato venerabile dalla Chiesa cattolica. BiografiaNato in Svevia, era probabilmente imparentato con Rodolfo di Francia[1]. Fu canonico della cattedrale di Strasburgo.[1] Verso il 906 si ritirò in eremitaggio sul luogo ove sorgerà l'Abbazia di Einsiedeln, vicino a Zurigo, santificato dalla morte per assassinio di san Meinrado.[1] Raggiunto dai suoi discepoli, egli fece ricostruire la cappella e dissodare le terre circostanti.[2]. Nel 925 Enrico I di Sassonia, per affermare la sua autorità su tale diocesi lo nominò vescovo di Metz, a dispetto delle norme che regolavano l'elezione dei vescovi di Metz. Nel 927 alcuni abitanti di Metz, in gran parte artigiani,[3] s'impadronirono di lui, lo mutilarono e gli cavarono gli occhi.[1] Scomunicati dal concilio di Duisbourg,[1] gli aggressori furono condannati a morte da re Enrico.[4]. I colpevoli vennero impiccati all'interno della città.[3]. Bennone si ritirò nuovamente ad Einsiedeln[1] ove morì il 3 agosto del 940 e fu sepolto nella cappella che aveva fatto restaurare da Eberardo, primo abate di Einsiedeln.[4] CultoRiconosciuto come venerabile dalla Chiesa cattolica, alcuni autori lo definiscono beato o addirittura santo.[2] La sua memoria è celebrata il 3 agosto. Note
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