BalduinaBalduina è un'area urbana del Municipio Roma XIV (ex Municipio Roma XIX) di Roma Capitale, situata nella porzione settentrionale del quartiere Trionfale. Amministrativamente corrisponde a parte delle zone urbanistiche Medaglie d’Oro (19A) e Pineto (19F).[1] StoriaToponimoIl nome Balduina deriva da Baldovino del Monte (1485-1556), fratello di papa Giulio III, che su Monte Mario possedeva vasti terreni. Le Antiche TenuteIn passato, l'area più a Ovest di quella che oggi è Balduina faceva parte di una delle più ampie tenute fuori Porta Angelica, la tenuta del Pigneto, di proprietà della famiglia Sacchetti, originaria di Firenze e stabilitasi a Roma attorno alla metà del Cinquecento. Agli inizi del '900, la primigenia via Balduina si staccava dalla via Trionfale, oggi corrispondente a via Paolo Sarpi, e passava vicino alla chiesa di San Giuseppe. Questa strada si sviluppava intorno alla collina argillosa, fino all’odierna circonvallazione Trionfale, proseguendo poi fino alla "dogana militare" e attraversando i terreni di Baldovino, costeggiando la chiesa campestre della Madonna del Pozzo, tempietto che ospitava una secentesca immagine sacra della Madonna del Pozzo, poi trasferita negli anni Cinquanta nella chiesa di Santa Paola Romana.
Sviluppo Edilizio nel XX SecoloLo sviluppo edilizio della zona iniziò nel XX secolo. Nel 1920, grazie a una convenzione urbanistica approvata dal Comune di Roma, la società dell'ingegnere Carlo Pomilio avviò un piano di costruzione a villini. A quell'epoca, Balduina era situata fuori dal Piano Regolatore del 1909. Successivamente, con le modifiche al regolamento edilizio del 1920 e la variante al Piano Regolatore del 1931, si permise un'edificazione più intensiva. Le costruzioni si concentrarono inizialmente su viale Tito Livio e viale delle Medaglie d'Oro, per poi estendersi alle aree limitrofe. Nel 1934, Papa Pio XI donò all'Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori un terreno su Monte Mario per la costruzione della futura Facoltà di Medicina dell'Università Cattolica. Il progetto prese forma grazie all'intervento di Papa Pio XII, e la presenza del Policlinico Gemelli, completato nel 1964, favorì la crescita demografica del quartiere. La struttura stimolò la creazione di cooperative edilizie formate da medici e personale sanitario, che contribuirono alla costruzione di condomini e ulteriori edifici residenziali nella zona. Negli anni Cinquanta sorsero diverse cooperative edilizie per la costruzione di palazzine condominiali, finanziate dai soci appartenenti a categorie professionali omogenee (giornalisti, magistrati, ufficiali e medici)
Espansione e Caratteristiche EdilizieLa “Società Edilizia Pineto” fu una delle protagoniste dello sviluppo edilizio di una parte di Balduina nel secondo dopoguerra. Costituita dalla famiglia Torlonia, storicamente una delle famiglie nobili più influenti di Roma, e dalla Società Generale Immobiliare, un’importante compagnia immobiliare italiana che fin dall’Ottocento si occupava di progetti edilizi e urbanistici di rilievo. L’attività della Società Edilizia Pineto si concentrò su alcune vie della porzione occidentale del quartiere, tra cui via Mario Fascetti, parte di via Damiano Chiesa e via Amidei, dove furono costruiti numerosi complessi residenziali. Negli anni Sessanta, Balduina raggiunse il suo massimo sviluppo edilizio. L’orografia della zona e la disponibilità di argilla influenzarono le tecniche costruttive, portando alla realizzazione di massicci muri perimetrali in tufo scuro per sostenere i terrapieni. Inoltre, furono costruite numerose scalinate e rampe in travertino per collegare strade situate a diverse altitudini, conferendo al quartiere un aspetto caratteristico e funzionale. Papa Paolo VI visitò la zona di Balduina due volte: la prima il 16 febbraio 1964 e successivamente il 2 aprile 1972, in occasione della domenica di Pasqua. Anche San Giovanni Paolo II fece visita al quartiere, prima il 15 dicembre 1991 e poi il 31 gennaio 1993. Oggi Balduina è uno dei quartieri residenziali più noti di Roma, caratterizzato da un’architettura prevalentemente moderna. OdonomasticaMolte strade della Balduina sono intitolate a caduti in guerra, tutti insigniti della medaglia d'oro al valor militare e celebrati collettivamente anche dal piazzale e dal viale delle Medaglie d'Oro: tra loro, eroi della prima guerra mondiale (Ugo Bignami, Alberto Cadlolo, Damiano Chiesa), della seconda (Bernardo Barbiellini Amidei, Alfredo Fusco), della guerra di Spagna (Giorgio Morpurgo), vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine (Vito Artale, Ugo De Carolis, Aladino Govoni, Giuseppe di Montezemolo, Romeo Rodriguez Pereira) e l'eroe della resistenza Duccio Galimberti. Per il resto, le vie di zona hanno per eponimi poeti, scrittori e grammatici latini, soprattutto della tarda latinità e paleocristiani ma anche di età classica (Cornelio Nepote), augustea (Tito Livio) e imperiale (Svetonio, Seneca). Fra le poche eccezioni — oltre a nomi locali come via e piazza della Balduina, il borghetto Madonna del Pozzo o le vie del parco Mellini, di villa Bini e di casal Ciocci — vi sono i filosofi greci Socrate, Platone e Plotino, idealmente associati ad altri filosofi e teologi italiani di epoche varie ricordati in vie poco distanti, tutte site attorno al confine meridionale del quartiere Trionfale. Nel Clivo di Cinna infine sopravvive l'antico nome latino del Monte Mario, appunto Clivus Cinnæ, derivato a sua volta da Lucio Cornelio Cinna, console di Roma nell'87 a.C. Monumenti e luoghi d'interesseInsediamenti civili e architettura contemporaneaPresso la sommità del colle, sopra la via Trionfale, sono presenti alcuni luoghi celebri del profilo urbano: l'albergo Rome Cavalieri Waldorf Astoria, l'antenna radiotelevisiva del centro trasmittente di Monte Mario e l'Osservatorio astronomico, posto da Giuseppe Armellini nella villa Mellini, con annesso Museo Copernicano, dal quale passa il meridiano di Roma, con coordinate 41°54'N 12°30'E. Istituito nel 1923, dopo la chiusura degli antichi osservatori del Campidoglio e del Collegio Romano, l'Osservatorio fu ufficialmente inaugurato nel 1938. È dotato di due cupole principali e di una torre solare. Quest'ultima contiene un celostato (strumento a specchi atto a seguire il Sole nel suo moto diurno) con il quale si effettuano studi di fisica solare. Del complesso facevano parte anche una palazzina trasformata nell'Ottocento in un villino neogotico denominato villa Falconieri che ospita la struttura "Piccolo rifugio" delle Volontarie della carità e i due edifici all'angolo tra la via Trionfale e viale dei Cavalieri di Vittorio Veneto. Uno di questi, fino al restauro del 1999, conservava visibili i resti dell'abside della vecchia chiesetta della Santa Croce abbattuta nel 1849. Ivi già insisteva un oratorio eretto per il Giubileo del 1350 e riscoperto nel 1971. La vicina chiesa della Madonna del Rosario, monastero domenicano, conserva una immagine votiva della Vergine proveniente dalla basilica di Santa Maria in Trastevere, rimossa a forza durante il periodo delle lotte tra papi e antipapi e lì sostituita poi dalla preziosa immagine della Madonna della Clemenza o Madonna Theotokòs, nella cinquecentesca cappella Altemps come nuova immagine del potere costituito. La chiesa del Rosario era anche conosciuta in precedenza dai pellegrini che giungevano a Roma per la via francigena come «chiesa della Madonna della Febbre» (così come la chiesetta di S.Lazzaro sempre sulla via Trionfale era detta «dei lebbrosi»). La scenografica scalinata dinanzi alla chiesa fu posta a partire dal 1836 quando la pendenza di tutto questo tratto della via Trionfale fu addolcita con il disegno di nuovi tornanti insieme all'incanalamento di una sorgiva d'acqua sul quale la strada passa a mo' di ponticello nella curva sull'ingresso di villa Miani. Tra l'edilizia dell'area trovano spazio anche lavori di architetti di un certo tono tra cui Gino Coppedè che negli anni quaranta ha realizzato un villino signorile in via Svetonio e ristrutturato il villino Baldoni, edificio religioso sul viale delle Medaglie d'Oro; o negli anni sessanta Alberto Barbagallo con il mercato di piazza Carlo Mazzaresi, del 1962, posto tra edifici di otto piani, ma con una copertura a sbalzi che cerca di far esplodere verso l'alto una struttura estremamente bloccata in una pianta quadrata; o Sergio Lenci autore di un complesso di palazzine in via Papiniano e Ugo Luccichenti[2] architetto della linea d'edifici dal forte gioco cromatico sul piazzale delle Medaglie d'Oro, con annesso ufficio postale, poi dell'Hotel Rome Cavalieri, (1953-1962) in via Alberto Cadlolo, della cosiddetta Casa dell'Ammiraglio in via Carlo Evangelisti e di alcuni edifici residenziali, eleganti e tutti caratterizzati da grandi finestre, in via Damiano Chiesa, via Proba Petronia, via Giuseppe Rosso e via Appiano. Edifici religiosi
Casali e Ville storicheLa Balduina ospita ville e casali storici, spesso affiancati ad edifici religiosi.
Parchi e aree verdi
La Balduina nel cinemaLa zona negli anni fu prediletta come set cinematografico, spesso per la vista panoramica sulla città di Roma e sul colle Vaticano. Già nel 1945 la scena finale di Roma città aperta di Roberto Rossellini vede, con la cupola di San Pietro sullo sfondo, alcuni ragazzi discendere da Monte Ciocci lungo la rampa ancor oggi in uso nell'omonimo parco. Villa Miani compare in numerose pellicole a partire dal 1954 tra cui Lo scopone scientifico del 1972 e Il secondo tragico Fantozzi del 1976.[6] Ne Il marito di Nanni Loy e Gianni Puccini, Alberto Sordi abita un attico di via Lucio Apuleio che, all'epoca (1957), era edificata solo fino a quell'altezza mentre il resto della collina (verso le attuali vie Cremuzio Cordo, Sesto Rufo e Livio Andronico), era ancora a pascolo. I titoli di testa de Il sorpasso di Dino Risi (1962), vedono Vittorio Gassman a bordo della sua Lancia Aurelia dapprima percorrere a gran velocità varie strade del quartiere, quindi fermarsi a piazza Francesco Morosini e infine svoltare da via Appiano su via Proba Petronia, dove incontrerà Jean-Louis Trintignant più o meno all'altezza dell'attuale ingresso del parco inaugurato nel 2006. Altri due film di Risi con Gassman sono in parte girati in zona: Il mattatore (1960), in cui Gassman abita a largo Damiano Chiesa e Il profeta (1967), la cui scena finale fu filmata in piazza Attilio Friggeri. Nel 1964 viene girato L'ultimo uomo della Terra di Ubaldo Ragona, un film di fantascienza con Vincent Price che, pensato prima per gli studios americani, viene poi girato a Roma in alcuni spazi con prospettive e suggestioni metafisiche quali il Foro Italico, l'EUR e l'interno della chiesa di S. Pio X con il presbiterio allo stato originale, precedente il restauro seguito al Concilio Vaticano II. Nel 1976 Ettore Scola gira Brutti, sporchi e cattivi, con Nino Manfredi sulle pendici di Monte Ciocci, nei terreni dell'Istituto Agrario Federico Delpino in via Domizia Lucilla, dove posiziona le baracche della derelitta famiglia Mazzatella proprio dinanzi alla cupola di San Pietro (nella pellicola, l'area è denominata "borghetto dei sorci").[7] Lo stesso punto compare nella scena finale di Casa mia, casa mia... di Neri Parenti, con Renato Pozzetto nel 1988. Ancora Parenti gira alcune scene di Paparazzi nel 1998 in piazza della Balduina. Nel 1976 Nanni Moretti, nel suo primo film autoprodotto Io sono un autarchico, filma la zona del Belsito e via dei Cavalieri di Vittorio Veneto, ancora incompleta. Nel primo episodio di Caro diario (1993) inquadra gli edifici di piazzale delle Medaglie d'Oro nel suo giro per le architetture di Roma e in Aprile (1998) visita la sua vecchia scuola elementare, sita nel parco della Vittoria, dove inoltre è ambientato larga parte di Bianca (1984) Il duello de L'ora di religione (2002) di Marco Bellocchio, con Sergio Castellitto protagonista, si svolge su Monte Ciocci, nei terreni dell'Istituto Delpino. L'edificio su pilotis[8] dell'architetto Luccichenti in via Proba Petronia, segnalato nel piano regolatore generale come "emergenza di valore storico ed architettonico" (già inquadrato nella citata sequenza iniziale de Il sorpasso di Risi) fu set di una scena di SMS - Sotto mentite spoglie (2007) di e con Vincenzo Salemme. Infrastrutture e trasporti
La ferrovia, a binario unico fino a Viterbo, sua destinazione finale, fu inaugurata alla fine dell'Ottocento durante il regno di Umberto I nella generale riorganizzazione del trasporto ferroviario della città; si stacca dalla linea Roma-Pisa una volta lasciate le stazioni San Pietro e Vaticana, arrivando dal colle vaticano in quota al Monte Ciocci con un alto cavalcavia ad archi in mattoni a passare la zona delle fornaci e dell'attiguo borghetto sull'imbocco di Valle Aurelia. Solo con la nascita del quartiere, alla fine degli anni cinquanta, fu aperta sulla linea la fermata Balduina che divenne Stazione con personale in loco negli anni settanta; ciò anche per una maggiore sicurezza e controllo sullo scambio dei binari a garantire la compresenza di due convogli da qui fino al cavalcavia successivo sulla Valle Aurelia in direzione della via Pineta Sacchetti. Con una frequenza compresa tra i 25 e gli 80 minuti, con l'uso di mezzi prima a vapore e poi Diesel (le celebri littorine), fu più volte proposto la cancellazione della linea ritenuta a servizio di zone non ancora troppo popolate e con una destinazione finale, Viterbo, già raggiunta dalla linea in partenza da piazzale Flaminio. Le richieste continue degli utenti, la riorganizzazione delle Ferrovie dello Stato dal 1993, l'arrivo del Giubileo del 2000 hanno portato invece ad un recupero totale della linea, raddoppiata fino a Cesano di Roma ed elettrificata fino a Viterbo. Altre fermate sono state aggiunte in proporzione alla crescita della città, tra queste la fermata Proba Petronia-Appiano a Monte Ciocci, posta in sotterranea come tutto il tratto di binari che attraversa il quartiere. La Stazione della Balduina, anch'essa ipogea, è stata al tempo stesso declassata a semplice fermata. L'inaugurazione della nuova linea si è avuta a maggio del 2000. Lungo l'asse di viale delle Medaglie d'Oro è servita dalla linea bus 913. All'interno del quartiere passa la linea 990, dal 2001 prolungata dalle scuole dell'obbligo di via Giancarlo Bitossi fino alla zona di Monte Mario Alto, in via Sappada, dove si trova il nuovo ufficio postale denominato ancora Roma-Belsito, decontestualizzando così anche questo nome. Dal 2014 la 990 è stata prolungata alla stazione di Monte Mario. Le linee 990 e 913 corrispondono grosso modo rispettivamente alle linee di vecchia numerazione 45-45 barrato e 47-47 barrato, così indicate fino all'inaugurazione della Linea A della metropolitana di Roma nel febbraio 1980. La prima era la corsa vera e propria del quartiere, collegando la zona delle scuole suddette coi Prati di Castello fino al capolinea, prima posto dentro villa Borghese. La seconda, dal centro, si attestava di fronte alla trattoria Belsito sul piazzale delle Medaglie d'Oro (ove ancora esiste un vecchio botteghino per controllori) per poi, tra le due guerre, prolungare la sua corsa verso la zona in edificazione delle "Case Nostre" a Sant'Onofrio e il comprensorio di Santa Maria della Pietà. Inoltre nelle immediate vicinanze raggiungibile o a piedi (15 minuti dalla piazza) o con la linea urbana 913, la zona è servita dalla stazione della metropolitana linea A “Cipro-Musei Vaticani”. Note
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