Bénédictine

Bénédictine
CategoriaLiquore
TipoDigestivo
Anno di creazione1863
NazioneFrancia (bandiera) Francia
www.benedictine.fr

Bénédictine è un liquore digestivo fabbricato a Fécamp in Normandia.

Storia

Statua raffigurante Alexandre Le Grand

Inizialmente l'élixir de santé dell'abbazia di Fécamp era stato messo a punto da un monaco veneziano, Bernardo Vincelli, nel 1510[1]. Alchimista ed erborista, egli distillava alcune piante medicinali che si trovavano in abbondanza nel Pays de Caux, zona della Normandia. Esso era molto apprezzato dal re di Francia Francesco I[2].

Durante la Rivoluzione francese vennero svuotati conventi e monasteri, e così si interruppe la fabbricazione del prodotto, perdendosi le ricette medicinali.

Nel 1863 un ricco mercante di vini, certo Alexandre Le Grand, trovò per caso nella sua biblioteca, l'antico documento[1]. Decise allora di decifrarlo e dopo un anno di studi, arriva a ricostituirne la ricetta[1].

Il Le Grand intraprese quindi la produzione di un nuovo elisir che chiamò Bénédictine, in omaggio al monaco benedettino Bernardo Vincelli, inventore.

Il successo del Bénédictine fu immediato e la produzione raggiunse quasi le 150.000 bottiglie all'anno, fin dal 1873, tanto che nel dicembre 1905 Le Grand aprì un prestigioso punto vendita sul Boulevard Haussmann a Parigi.

Tuttavia il successo costrinse il suo produttore a lottare contro le contraffazioni. Il marchio è depositato nel 1875[2] e per distinguere il proprio prodotto dalle imitazioni, ogni bottiglia di Bénédictine fu munita di un tappo che portava l'iscrizione: Véritable Bénédictine (Vero Bénédictine) tutto intorno, con sotto l'iniziale D.O.M. (Deo Optimo Maximo, dal latino: A Dio, il migliore, il più grande), ed un'ampia legatura di piombo attorno al collare delle bottiglie con l'iscrizione: Véritable Bénédictine.

La morbidità del prodotto finito richiede molti processi di distillazione e circa due anni d'invecchiamento. È imbottigliato a Beaucaire, in Occitania.

Nel 1930 un barman New Yorkese del 21 Club inventa il cocktail B&B (Bénédictine & Brandy), con il 40% di cognac (brandy) e il 60% di Bénédictine: questo cocktail fu presto messo in produzione dall'azienda ed è soprattutto venduto in exportazione per i paesi anglosassoni, giustificando così il nome del prodotto in lingua inglese.

La Bénédictine venne acquistata nel 1986 dal Gruppo Bacardi-Martini.

Prodotto

La ricetta è ancora tenuta segreta e ne esistono tre copie, nascoste in tre posti diversi del pianeta.

Viene preparato in quattro fasi di lavorazioni. Dapprima la distillazione in alambicchi di rame rosso di 27[3] spezie orientali e molte piante locali come l'Angelica, l'Issopo, il Ginepro, la Mirra, lo Zafferano, il Macis d'Indonesia, le foglie di Abeti, l'Aloe, l'Arnica, la Melissa, il Tè nero, il Timo, il Coriandolo, i Chiodo di garofano, il Limone, la Vaniglia del Madagascar, Cannella di Ceylon, le scorze d'Arancia e Limone, ecc. Macerazione nell'alcol di Barbabietola, per il suo sapore neutro. Quattro alcol invecchiano separatamente in botti di rovere, prima di essere assemblati per otto mesi e poi miscelati per altri quattro con il Miele e un'infusione di zafferano. Invecchia per due anni in fusti di rovere[3].

Presenta un contenuto di alcol intorno al 40%

Il Palais-Bénédictine

Il Palazzo Bénédictine.

Esso viene ancor oggi prodotto in un palazzo-fabbrica di stile gotico-rinascimentale, costruito nel 1888[3] per Le Grand dall'architetto Camille Albert come prezioso scrigno per la distilleria e per la raccolta della sua Collezione d'opere d'arte[1].

Gastronomia

In Normandia il Bénédictine molto utilizzato nella preparazione di confetterie come i tartufi al Bénédictine o di dessert come le crespelle e il soufflé al Bénédictine.

Cocktail

Il Bénédictine viene usato in numerosi cocktail, fra cui i seguenti:

Bourbon, Crazy Ben, Gypsy Variation, Kentucky Colonel, Moonstar, Orient Express, Rolls Royal Cocktail, Singapore Sling, Sunny day, Tarantula, Toothfull, Winters Moon.
B&B inventato nel 1930 da un barman del 21 Club di New York miscelandolo col Brandy.

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ a b c d (FREN) Sito ufficiale
  2. ^ a b (FR) Jean Watin-Augouard: Marques de toujours, Ed. Larousse/VUEF, ottobre 2004 (ISBN 2-7441-7580-3)
  3. ^ a b c (FR) Sito del Giornale Ouest-France

Altri progetti

Collegamenti esterni

  Portale Alcolici: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di alcolici