L'autostrada A1 venne definita come ramo C del corridoio europeo V (corrispondente alla strada E73) dalla Conferenza Europea dei Ministri dei Trasporti (CEMT) riunitisi a Helsinki nel 1997. La realizzazione dell'infrastruttura è stata suddivisa in 4 lotti:
Lotto 1: Confine con la Croazia a Svilaj - Doboj-jug (sud), località Karuše: 64 km
Lotto 2: Doboj-jug (Karuše) - Sarajevo-jug (sud), località Tarčin: 150 km
Lotto 3: Sarajevo-jug (Tarčin) - Mostar-sjever (nord): 58 km
Lotto 4: Mostar-sjever - Confine con la Croazia a Bijača: 68 km
I lavori di costruzione sono iniziati nel 2001 nella tratta Jošanica-Podlugovi; questa, lunga 11,5 km, è stata completata nel 2003.
Il 20 giugno 2013 i 5 km tra Bijača e Kravice sono stati aperti al pubblico[1]. Un nuovo varco di confine con la Croazia è stato aperto il 28 giugno[2].
A giugno 2019 l'autostrada è stata realizzata in queste due sezioni per un totale di 108 km[3].
Il finanziamento dell'opera è stato assicurato dal bilancio della Federazione di Bosnia ed Erzegovina, dalla Banca europea degli investimenti (BEI), dal Fondo del Kuwait per lo sviluppo economico arabo (KFAED), dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), dall'Impresa pubblica dell'Autostrada della Bosnia ed Erzegovina e dalla Banca centrale europea (BCE); inoltre sono in corso negoziati con l'OPEC per il finanziamento di alcune tratte[3].
Sin dalla sua ideazione la costruzione dell'autostrada è stata oggetto di critiche e preoccupazioni da parte di associazioni ambientaliste, comunità locali e varie fazioni nel mondo accademico e dei media. I timori erano legati all'impatto su un ambiente già fortemente minacciato[4]; in particolare desta preoccupazione l'impatto sul delicato ecosistema del paesaggio carsico della regione dinarica e sui suoi caratteristici biotipo, idrogeologia e topografia, nonché sul folklore e sulle tradizioni della popolazione locale.
Le criticità sono particolarmente evidenziate nella regione dell'Erzegovina dove sono più diffusi la topografia carsica e la biodiversità del Paese. Le sezioni dell'autostrada più esposte all'impatto sono quelle nei pressi di Počitelj, Blagaj e il tratto passante per il massiccio di Prenj[5].
Percorsi alternativi sono stati proposti nelle tre tratte per minimizzare l'impatto ambientale dell'opera[6][7].