«Comandante di una pattuglia di zaptié lanciata all'inseguimento di ribelli, benché ferito al capo, continuava nell'azione sino a che, esaurite le munizioni, fu costretto a disimpegnarsi. Dopo qualche giorno, ancora bendato e sofferente per la ferita riportata, prendeva volontariamente parte ad un nuovo attacco contro i ribelli, combattendo con grande valore fino a che, esaurito di forze, fu obbligato a desistere e ritirarsi
[1].»
— Uadi, Viattara, Gebel, 27 maggio - 4 giugno 1924.
— Regio Decreto 25 giugno 1925.