30 agosto, partenza alle 15; termometro a 31 gradi con il 90% di umidità.
Alla partenza si allineano: 19 statunitensi, 9 greci, 3 sudafricani (di cui due appartenenti alla nazione Tswana) e un cubano.
Il percorso è impegnativo: la strada presenta lunghi tratti ricoperti di pietre spaccate (che possono fare seri danni alle scarpe dei concorrenti); in più i concorrenti devono affrontare sette alture, variabili dai 30 ai 100 metri.
A causa della giornata torrida un concorrente rischiò di soffocare perché, dal momento che correva a bocca aperta, ingerì troppa polvere. Ci fu anche la pittoresca partecipazione del cubanoFélix Carvajal, che si presentò con un abbigliamento inadatto alle corse di lunga lena e decisamente sui generis, e si fermò più volte a parlare con il pubblico durante la gara[1].
Il primo a tagliare il traguardo fu lo statunitense Frederick Lorz. Questi venne acclamato come vincitore e fece persino una foto accanto alla figlia dell'allora presidente degli Stati Uniti Roosevelt, Alice, ma poco dopo fu squalificato: grazie ad alcuni testimoni oculari si seppe che dopo circa 14 km dall'inizio della gara, Lorz era salito su un'automobile guidata dal suo allenatore, con essa aveva percorso oltre 17 km ed era poi sceso a 10 km dall'arrivo.
Il vero vincitore fu Thomas Hicks. A 10 km dal termine voleva ritirarsi. Una mistura fatta di bianco d'uovo misto a brandy e 1/60 di grano di solfato di stricnina[2] (un vero e proprio doping) lo rianima e gli consente di giungere primo, ma gli spremono tutte le energie. Alla fine è stravolto.
Viene rianimato negli spogliatoi dai medici.
Frederick Lorz fu squalificato a vita, ma l'anno successivo venne amnistiato, quando fu chiaro che la sua era stata più una trovata goliardica che un reale tentativo di barare.[3]