Arcidiocesi di Germa di Ellesponto
L'arcidiocesi di Germa di Ellesponto (in latino Archidioecesis Germensis in Hellesponto) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e sede titolare della Chiesa cattolica. StoriaGerma di Ellesponto, identificabile con le rovine di Germaslu (Kirmasti, Girmas) nell'odierna Turchia, è un'antica sede arcivescovile della provincia romana dell'Ellesponto nella diocesi civile di Asia e nel patriarcato di Costantinopoli. Inizialmente era suffraganea dell'arcidiocesi di Cizico. La diocesi è documentata nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli fino al XIV secolo.[1] Diversi sono i vescovi documentati di questa antica sede episcopale. Nella sua Historia ecclesiastica,[2] lo storico greco Socrate Scolastico parla del vescovo Antonino, che fu ucciso attorno al 429 nella lotta tra sostenitori e oppositori di Nestorio.[3] Probabile suo successore fu Timoteo, documentato in diverse occasioni dal 431 al 458. Il 21 giugno 431 sottoscrisse, assieme ad altri prelati, una lettera di protesta inviata a Cirillo di Alessandria e a Giovenale di Gerusalemme contro la convocazione unilaterale di un concilio ad Efeso per il giorno seguente. Sembra tuttavia che Timoteo si allineò al partito cirilliano; infatti prese parte al concilio efesino, durante il quale ebbe anche un ruolo di una certa importanza. Assieme a Daniele di Colonia e Commodo di Tripoli fece parte della delegazione inviata a convincere alcuni anticirilliani a partecipare al concilio, missione che non ebbe tuttavia alcun effetto. Timoteo non prese parte al concilio di Calcedonia del 451; nelle solenni sessioni del 25 e del 31 ottobre fu il metropolita Diogene di Cizico a sottoscrivere gli atti al posto del suo suffraganeo. Infine sottoscrisse nel 458 la lettera dei vescovi dell'Ellesponto all'imperatore Leone dopo la morte di Proterio di Alessandria.[4] Successore di Timoteo fu Ipazio, che sottoscrisse il decreto sinodale di Gennadio I di Costantinopoli contro i simoniaci nel 458/459.[5] Epitincano partecipò al concilio di Costantinopoli riunito nel 536 dal patriarca Mena per condannare Severo di Antiochia e i suoi sostenitori, l'ex patriarca Antimo, il monaco siriano Zoora e Pietro di Apamea.[6] Paolo sottoscrisse gli atti del concilio in Trullo del 691/692.[7] Teodoro assistette al secondo concilio di Nicea nel 787.[8] Nel corso del IX secolo Germa fu elevata al rango di arcidiocesi immediatamente soggetta al patriarcato. Di questo periodo si conoscono tre arcivescovi: Stefano, che partecipò al concilio dell'879-880 che riabilitò il patriarca Fozio di Costantinopoli;[9] Eustazio, che prese parte ai sinodi di Costantinopoli del 1071 e del 1072 indetti dal patriarca Giovanni VIII Xifilino;[10][11] infine Giovanni, che nel maggio del 1216 partecipò ad un sinodo a Efeso, convocato in vista dell'elezione del nuovo patriarca di Costantinopoli. Dal 1933 Germa di Ellesponto è annoverata tra sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 23 novembre 1974. CronotassiVescovi e arcivescovi greci
Arcivescovi titolari
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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